Vaccino Covid, evidenziata "relazione tra siero, miocardite e pericardite, patologie causate dalla proteina spike" - STUDIO Università di Istanbul

Lo studio evidenzia un possibile ruolo della proteina spike "nella comparsa delle infiammazioni cardiache", in quanto la proteina è la stessa utilizzata dal "Covid per entrare nelle cellule ospiti tramite i recettori ACE2", presenti anche nei cardiomiociti"

Uno studio condotto dall’Università di Istanbul ha evidenziato come ci possa essere una correlazione tra il vaccino Covid e alcune forme di infiammazione cardiaca, come miocardite e pericardite. Il documento propone un’analisi sistematica dei casi riportati, evidenziando anche il ruolo della proteina spike – prodotta dall’organismo dopo la vaccinazione con sieri a mRNA – nel "meccanismo fisiopatologico alla base di tali eventi".

Vaccino Covid, evidenziata "relazione tra siero, miocardite e pericardite, patologie causate dalla proteina spike" - STUDIO Università di Istanbul

Secondo lo studio, le segnalazioni di miocardite e pericardite riguardano diversi tipi di vaccini Covid: dai sieri a mRNA (Pfizer-BioNTech e Moderna) ai vaccini a vettore adenovirale come Johnson & Johnson/Janssen, Oxford-AstraZeneca e Sputnik V, fino ai vaccini inattivati come quelli prodotti da Sinovac e Sinopharm. Tuttavia, la maggior parte dei casi riportati riguarda vaccini a mRNA, in particolare Pfizer-BioNTech (69%) e, in misura minore, Moderna (25,7%).

I dati analizzati mostrano che l’età media dei pazienti adulti coinvolti è di circa 29 anni, mentre negli adolescenti si attesta sui 17 anni. In oltre l’85% dei casi, i soggetti colpiti sono di sesso maschile. I sintomi tipici – dolore toracico, febbre, mialgie e difficoltà respiratoria – si manifestano mediamente entro quattro giorni dalla vaccinazione e, nel 75% dei casi, dopo la seconda dose.

Lo studio evidenzia inoltre un possibile ruolo della proteina spike "nella comparsa delle infiammazioni cardiache". La proteina è la stessa utilizzata dal "SARS-CoV-2 per entrare nelle cellule ospiti tramite i recettori ACE2", presenti anche nei cardiomiociti. Secondo gli autori, questa affinità potrebbe contribuire a spiegare alcuni dei meccanismi osservati, evidenziando come i vaccini Covid e la proteina Spike potrebbero essere associati alle infiammazioni cardiache, come riportano anche altri studi in materia.