06 Agosto 2025
Matteo Bassetti, 2022 (fonte: Lapresse)
Il virologo Matteo Bassetti torna a essere allarmista riguardo alle recenti decisioni americane di tagliare i finanziamenti alla progettazione di sieri con meccanismo a mRna: "Incredibile che gli Usa dicano di no al futuro della medicina". I social, però, sono insorti: "Sì, Bassetti, il futuro dei tumori, però".
Il virologo Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, ha duramente criticato la decisione degli Stati Uniti di interrompere i finanziamenti pubblici ai progetti di vaccini a mRna. Lo stop, voluto dall’amministrazione guidata da Robert F. Kennedy Jr. al Dipartimento della Salute, ha bloccato circa 22 programmi di ricerca per un valore di mezzo miliardo di dollari.
Per Bassetti, si tratta di un passo indietro scientifico che rischia di compromettere il progresso nella lotta alle malattie infettive e, per questo, ha continuato con la sua campagna di allarmismo sui social: "La tecnologia mRNA è il futuro per molte patologie per cui oggi non abbiamo vaccini. Fermarsi ora significa tornare indietro di vent’anni". Il virologo sottolinea che proprio grazie a questa tecnologia si sono potuti sviluppare in tempi record vaccini efficaci contro il Covid, che molti studi hanno riconosciuto come letali.
Bassetti ha pubblicato un post su X riprendendo proprio la notizia del taglio di finanziamenti a stelle e strisce. Il medico ha commentato: "Quando l'ideologia no vax si sostiuisce alla scienza. Dire NO ai vaccini a mRNA è come andare a cavallo quando puoi andare in automobile. Kennedy Jr sta alla salute pubblica come un lupo sta a un gregge di pecore".
Il post ha però scatenato un’ondata di commenti da parte di numerosissimi utenti, prontamente bloccati da Bassetti. Ne è rimasto a oggi solo uno, decisamente esemplificativo sulla natura degli altri: “L'mRna è il futuro sì, dei tumori”. Un riferimento alla teoria, che ormai è sempre più verificata da diversi studi, secondo cui i vaccini mRna aumentano il rischio di cancro e "turbo cancro" in forme aggressive, anche fra giovani adulti sotto i 40 anni.
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