Mercoledì, 10 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Da anni i virologi influencer provocano noi malati post vaccino, ma questa volta Burioni è andato oltre e non può passarla liscia

Dove st scritto che chi sconta gli effetti di una operazione politico-sanitaria scellerata debba passare il tempo che gli resta a farsi insultare?

26 Luglio 2025

Burioni insulti

La pandemia indotta da Covid è la peggiore tragedia sanitaria e sociale della modernità e non basta a spiegarla, ad assolverla quel luogo comune insopportabile, “la scienza non è democratica”: no, non lo è ma si presta ad essere corretta quando si dimostra fallace, il che avviene per sua stessa natura, laddove di non democratico, di autoritario c'è il dogmatismo scientista che diventa superstizione e scatena le sue stragi abissali. Difatti i morti, i lesionati abbiamo solo cominciato a contarli, gli errori se poi furono errori costruiti sopra un virus dalle origini mai chiarite, che si è preteso curare con un antivirus dalla composizione mai chiarita ma dagli effetti sicuramente devastanti, sono stati e restano catastrofici al punto che tutti al mondo tranne l'italia mattarelliana se ne dolgono e promettono di fare maggiore attenzione, di usare migliore cautela in futuro; furono errori in punto di democrazia, errori politici, la baronessa Siringa tenta fin che può di nascondere gli indizi di una macchinazione colossale coi produttori di vaccini i quali, tardivamente, riconoscono gli effetti a raggiera, tutti devastanti, sul corpo, sulla psiche. Senonché il virologo Burioni, questo personaggio ormai leggendario, è come quei giapponesi della jungla che continuavano a sparare ai fantasmi. Con la differenza che Burioni sa benissimo che la guerra è finita ed è perduta, il che non gli impedisce di mitragliare i suoi insulti, le sue provocazioni triviali, bambinesche.

Non è un bello spettacolo quello di uno di 60 anni, un medico, che si mette ad insultare pazienti, cittadini, comitati, ma pare che questa epoca peterpanesca premi quelli così, li mandi in televisione e, appena possibile, in politica. Non è quello che dava dei cani, sorci, maiali a chi non si vaccinava? Non è lo stesso che esordì ironizzando, più facile essere centrati dal fulmine che prendersi il Covid, salvo subito dopo tratteggiare il Covid come la peste nera, pretendendo le vaccinazioni di massa? “Vaccinatevi con Astrazeneca, è efficace e sicuro”; poi, a Camilla Canepa appena morta: “Non chiedete a me, chiedete ad Astrazeneca”. Garantisce a vita le due dosi, poi si corregge, “qualcosa è andato storto”: e ne chiede di ulteriori, senza limite. E le dosi hanno già cominciato a mietere vittime. È tutto lì, scolpito nella Rete, un post dopo l'altro, una provocazione dopo l'altra, cancellare non serve, nella Rete tutto resta impigliato, anche le arroganze di stampo ultrà, da laziale contro i romanisti. Non è lo stesso che, il 22 novembre 2021, ore 13:07, cinguettava: “In democrazia, la tua libertà di vivere finisce dove inizia la mia di chiuderti in un Gulag. Vaccinatevi e non rompete le palle”? E Twitter, che per molto meno bloccava a vita, nel suo caso non faceva una piega.

Burioni ama esagerare ma questa volta si direbbe l'abbia fatta troppo grossa e troppo fuori dal vaso: col Comitato Ascoltami che si occupa di denunciare gli effetti nefasti, nella missione impossibile di ottenere giusti risarcimenti, non trova di meglio che rivolgersi come segue: “Io ho disprezzo per gli arroganti somari anonimi che pretendono, in un italiano claudicante, di spiegarmi materie che io studio da 40 anni. Con la mia coscienza sono a postissimo, perché i danni da vaccino a mRNA contro il Covid esistono solo nella vostra testa. Avete ragione a chiedere ascolto da parte (sic! Il letterato) delle istituzioni che dovrebbero darvi conforto in qusto disagio mentale. Ma io non faccio parte delle istituzioni, e non sono tenuto a farlo”.

Se non fa parte delle istituzioni perché si comporta come se lo fosse? In ogni caso parla ogni settimana da un pulpito televisivo, da nessuno contraddetto, nell'adorazione di un presentatore di riconosciuti sentimenti. Il comitato ascoltami tenta una replica, civile, dialogante, ma non c'è verso, alla fine il virologo Burioni fa sparire la sua incredibile invettiva che però non si perde, questa volta davvero non è il caso. Chiamo Federica Angelini, che dirige il comitato, e le chiedo, non gliela farete mica passare liscia anche questa volta? “Ho già parlato con i nostri avvocati”, mi risponde. Già, la strada è quella: quando è troppo è troppo, enough is enough come dicono gli inglesi. La strada è andar giù duri di querele, ci sono gli estremi per istigazione all'odio, come minimo. Odio verso gente gravemente ammalata e ammalata da innocente che sconta a vita logiche di potere irresponsabili, sciagurate se non criminose. Chi scrive ne sa qualcosa, un linfoma scatenato dopo le due dosi e la conferma gli è venuta da decine di medici nei ruoli e nelle specializzazioni più diverse ma tutti certi, riscontri alla mano. E chi scrive ha fatto 4 libri colmi di testimonianze di devastati dopo il vaccino, alcuni dei quali scomparsi, i quali riferiscono dei pentimenti, tardivi, di chi li aveva mal consigliati e poi ha dovuto curarli.

Denunciare, perché certa gente ha abbondantemente tracimato e se la deve finire. Denunciare non per ritorsione, ma perché perdonare le settanta volte sette chi insiste e non si pente è in sé un peccato contro la società, i fratelli, le vittime, oltre che noi stessi. Denunciare per giustizia, se poi coincide con la vendetta o la ritorsione è solo un effetto avverso. Che provasse una buona volta, il provocatore che “studia da 40 anni”, cosa significa ritrovarsi dall'altra parte della barricata, la stessa di chi ha avuto la vita distrutta per il grave torto di avere ragione, come i Tarro, i Montagnier, le De Mari, i De Donno. Poi non servirà a niente, sempre in Italia siamo, dove una impensabile Corte Costituzionale ebbe a dire che le misure repressive adottate da due governi in successione non apparivano manifestamente illecite, provenendo da un regime a suo dire lungimirante, che si ispirava alla scienza; anni dopo, abbiamo dovuto sentire un ex premier, Conte, ammettere candidamente che su quelle misure, da lui stesso imposte, non era d'accordo ma “riferivo ad altri, erano altri a decidere”. Altri chi?

No, non servirà a niente, ma non si può continuare a porgere l'altra guancia, l'altra siringa, l'altra flebo a chi ti prende per il culo mentre arranchi per sopravvivere. Sull'uscita del virologo Burioni non poteva non scatenarsi un vortice, e forse è quello che lui voleva: Antonio Porto, poliziotto sindacalista dell'Osa, annuncia una class action; la deputata di Fratelli d'Italia Alice Buonguerrieri, componente della Commissione Covid, manda solidarietà ai danneggiati riconosciuti del Covid: “È davvero sconcertante che queste persone, le quali già vivono un profondo stato di difficoltà, debbano subire insulti da un esponente di quel mondo medico che dovrebbe invece rivolgere loro ascolto e comprensione. Burioni ha prontamente eliminato il commento, ma senza scuse resta la pessima figura”. Il presidente della commissione, senatore Lisei, dello stesso partito, va giù duro: “Desidero esprimere tutta la mia solidarietà alle persone che soffrono e patiscono per i danni da vaccino, ancora una volta ingiuriate e insolentite da Burioni. Purtroppo i post sgarbati, volgari, insensibili di Burioni non fanno più notizia. Fa più specie che la sinistra, anche televisiva, gli dia ancora credito. I danni da vaccino sono una realtà che alcuni esponenti del settore sanitario vogliono nascondere, ma questo atteggiamento è antiscientifico, perchè riconoscere i danni collaterali non vuol dire mettere in discussione i vaccini, ma contribuire a renderli sempre più sicuri”. Lucio Malan, stesso partito e sempre in commissione Covid, ricorre al sarcasmo: “Complimenti all'eccellentissimo professor Burioni per l'eleganza con cui risolve una discussione di carattere medico. Si lamentano per i danni da vaccino a mRNA? Sono “somari” e “malati mentali”. Atttendiamo ora con trepidazione un risolutivo giudizio su coloro che affermano di avere avuto il Covid da vaccinati, e su coloro che l'hanno certificato”.

Ma se tutto scade a polemica politica è una sconfitta e forse è quanto si prefiggono i provocatori; il punto vero, quello che spazza via le illazioni, è precisamente scientifico e a riportare la questione sui binari medici provvede il cardiologo Giuseppe Barbaro che con me che lo interpello osserva: “Mi domando come sia possibile permettere simili affermazioni quando gli eventi avversi sono riportati non solo in scheda tecnica (18 revisioni) ma nei documenti ufficiali depositati dalla Pfizer in un tribunale federale e pubblicati nel libro Pfizer Paper [frutto del vaglio di decine di migliaia di documenti, ndr] edito da Naomi Wolf”. L'esplosione di plurime patologie negli ultimi 4 anni, da cardiache a oncologiche, a neurodegenerative, il riacurizzarsi improvviso di antichi malanni a distanza di anni, li spieghiamo coi cambiamenti climatici, con le fregole adolescenziali di Greta Thunberg? Con me che stavo in reparto di ematologia con una flebo di chemio in vena, ad una sanitaria senza dubbi di sorta, apostola dei vaccini, scappò detto: certo che qui a voi leucemici e malati di linfoma, di mieloma da tre anni non sappiamo più dove mettervi: e che è? Eh, che è..., pensavo io. Ma già mi tenevano d'occhio e se hai una boccia di Remdevisir che scende goccia a goccia non hai tanta forza di litigare. Quella rimane ai sani. Agli studiosi che forse cercano maggiore considerazione. Ci si chiede a volte se Burioni agisca come agisce, in modo tanto sbracato, per sua natura o seguendo altre strategie, ma non è importante stabilirlo come è del tutto patetico cercare un confronto. Semplicemente questa storia deve finire, questo vezzo, non solo di Burioni, di infamare chi sta su una sedia a ruote o una confortevole poltrona da chemio, addafinì. Enough is enough, anche se forse Mattarella gli darà un'altra medaglia.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x