Vaccino Covid, dottor Sucharit Bhakdi: "Sieri a mRna causano distruzione cellule cerebrali, aumento di ictus, aneurismi e paralisi"

Sempre più dubbi sulla sicurezza dei vaccini Covid con meccanismo a mRna: sarebbe causa di danni irreversibili al cervello

Voci sempre più importanti quelle che dissentono sulla sicurezza del vaccino Covid. Il dottor Sucharit Bhakdi, medico e microbiologo tedesco di origini thailandesi ed ex direttore dell'Istituto di Microbiologia Medica e Igiene dell'Università Johannes Gutenberg di Mainz, ha affermato: "I sieri con meccanismo a mRna causano la distruzione delle cellule cerebrali. In futuro dobbiamo aspettarci un aumento di ictus, aneurismi e paralisi".

Vaccino Covid, dottor Sucharit Bhakdi: "Sieri a mRna causano distruzione cellule cerebrali, aumento di ictus, aneurismi e paralisi"

Il dibattito sui possibili effetti collaterali a lungo termine dei vaccini anti-Covid si arricchisce di nuove voci critiche. Il medico e microbiologo tedesco-tailandese Sucharit Bhakdi ha più volte denunciato i rischi di "distruzione silenziosa delle cellule cerebrali" provocata dalla risposta immunitaria attivata dalle iniezioni a mRNA.

Bhakdi, noto per le sue posizioni scettiche sulla gestione pandemica, sostiene che la proteina Spike prodotta dopo la vaccinazione resti espressa anche sulle cellule endoteliali dei vasi cerebrali, trasformandole in bersagli del sistema immunitario. "Quando il nostro stesso sistema immunitario attacca i vasi sanguigni del cervello", ha dichiarato in una recente conferenza, "questo porta a microemorragie, trombosi e morte di neuroni. È una catastrofe silenziosa, che può manifestarsi con ictus, confusione, perdita di memoria e demenza precoce".

Gli studi sui danni del meccanismo a mRna

Le sue affermazioni, ritenute speculative da molti esperti, trovano tuttavia eco in recenti studi. Un gruppo di ricerca dell’Università Federico II di Napoli ha pubblicato un’analisi in cui si ipotizza un collegamento tra la persistenza di RNA messaggero nei tessuti cerebrali e fenomeni infiammatori prolungati, potenzialmente lesivi per la funzione neuronale. Lo studio ha sottolineato la necessità di ulteriori ricerche per verificare se l’mRNA vaccinale, o la proteina Spike da esso prodotta, possa attraversare la barriera emato-encefalica in soggetti predisposti.

Anche il neurologo Mauro Mantovani, dell’Università di Milano, ha espresso preoccupazione: "Abbiamo osservato in alcuni pazienti segni di neuroinfiammazione dopo la vaccinazione. Non possiamo ancora stabilire una relazione causale, ma il meccanismo ipotizzato è compatibile con quello suggerito da Bhakdi: una reazione autoimmunitaria che colpisce microvasi e tessuto nervoso".

A questi dubbi si aggiungono le ipotesi avanzate da ricercatori di Oxford, che in un recente lavoro hanno messo in luce la possibilità che l’espressione prolungata della proteina Spike nelle cellule cerebrali possa attivare processi neurodegenerativi simili a quelli osservati in malattie come Alzheimer e Parkinson. Il team invita a monitorare a lungo termine i vaccinati per verificare eventuali segnali di rischio.