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“Vaccini Covid a mRNA causano malattie cerebrali degenerative, progressive e mortali" - lo STUDIO dell’Università di Oxford

Le persone affette hanno riferito che i primi sintomi si sono manifestati da uno a 31 giorni dopo l’ultima vaccinazione o infezione con Covid

07 Febbraio 2024

“Vaccini Covid a mRNA causano malattie cerebrali degenerative, progressive e mortali" - lo STUDIO dell’Università di Oxford

foto @Pixabay

Uno studio dell'Università di Oxford ha dimostrato che i vaccini Covid a mRNA possono causare malattie cerebrali degenerative, progressive e mortali: le cosiddette malattie prioniche. Sia il Covid che le sue sequenze vaccinali, infatti, presentano una regione prionica sulle loro proteine spike di superficie. 

“Vaccini Covid a mRNA causano malattie cerebrali degenerative, progressive e mortali" - lo STUDIO dell’Università di Oxford

Come detto, il Covid e le sue sequenze vaccinali presentano una regione prionica sulle loro proteine spike di superficie. All’inizio della pandemia e del lancio del vaccino, alcuni ricercatori temevano che queste regioni prioniche potessero promuovere malattie prioniche incurabili, come la malattia di Creutzfeldt-Jakob (CJD). (Circa il 70% dei pazienti con malattia di Creutzfeldt-Jakob si presenta con perdita di memoria e confusione, che infine si sviluppano in tutti i pazienti). Nel dicembre 2023, alcuni ricercatori di Oxford hanno dimostrato che nell’8% dei casi l’organismo non produce le proteine spike dei vaccini mRNA di Pfizer, ma può invece formare proteine aberranti. Ciò ha indotto i ricercatori a indagare sui potenziali rischi di tali formazioni indesiderate.

Successivamente, il 12 gennaio, il biomatematico francese in pensione Jean-Claude Perez ha pubblicato uno studio preprint in cui si discute se tali errori possano portare alla formazione di proteine simili ai prioni. Ha concluso che la formazione di proteine prioniche è possibile. Un precedente lavoro peer-reviewed di Perez e dei suoi coautori del gennaio 2023 ha registrato 26 casi di CJD. Le persone affette hanno riferito che i primi sintomi si sono manifestati da uno a 31 giorni dopo l’ultima vaccinazione o infezione con Covid. Tutti i pazienti hanno avuto un rapido peggioramento. Tutti i pazienti hanno subito un rapido peggioramento delle loro condizioni nei mesi successivi e sono morti.

Cosa sono i prioni?

I prioni sono proteine che esistono naturalmente nel cervello. Esse svolgono compiti cruciali e sono necessarie per la salute umana. Tuttavia, in rare occasioni, un prione sano può trasformarsi in un prione patogeno. Questo misfold (cioè questo ripiegamento errato della proteina, ndr) è irreversibile e da quel momento il prione patogeno converte tutti i prioni sani che incontra in prioni patogeni. Quando i prioni patogeni si accumulano, le persone possono iniziare a sviluppare malattie da prioni come la CJD e il morbo della mucca pazza. Altri ricercatori hanno proposto che anche il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer, entrambi caratterizzati da un accumulo di proteine mal ripiegate, possano essere malattie da prioni.

In che modo i vaccini a mRNA formano le proteine prioniche?

Si può pensare ai vaccini a mRNA come a istruzioni utilizzate per produrre proteine prioniche. Nel caso dei vaccini Covid-19, i vaccini a mRNA contengono un’alta percentuale di pseudouridina, che è meno comune nel corpo umano. La pseudouridina in più rende il processo più incline agli “errori di frameshift” (cioè alla produzione di proteine errate e non desiderate, frutto appunto di un errore di codifica, ndr). Gli errori di frameshift si verificano quando il macchinario di produzione delle proteine della cellula sbaglia accidentalmente una o due basi nella sequenza dell’mRNA. Poiché le basi dell’mRNA vengono lette in gruppi di tre, un frameshift spezza le serie originali della sequenza, influenzando tutte le sequenze a valle dell’errore.

Nella sua ricerca, Perez ha scoperto che un frameshift di una base mantiene le sequenze simili ai prioni, mentre un frameshift di due basi le elimina. Ha anche scoperto che le sequenze frameshift condividono somiglianze con le proteine batteriche dell’ameba mangia-cervelli e con le nucleasi umane, proteine in grado di rompere i legami del DNA.

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