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Trasfusioni sangue da donatori senza vaccino Covid, via libera dal Policlinico di Milano dopo la richiesta di un paziente per il suo intervento

Un paziente ha chiesto e ottenuto la possibilità di avere sacche di sangue "dedicate" da donatori compatibili e non vaccinati contro il Covid

08 Luglio 2024

Trasfusioni sangue da donatori senza vaccino Covid, via libera dal Policlinico di Milano dopo la richiesta di un paziente per il suo intervento

Un paziente del Policlinico di Milano ha chiesto all'ospedale di poter ottenere sacche di sangue da donatori non vaccinati contro il Covid nel caso in cui avesse avuto bisogno di trasfusioni durante il suo intervento. La richiesta è stata accolta e la struttura ha dato il via libera.

Trasfusioni sangue da donatori senza vaccino Covid, via libera dal Policlinico di Milano a paziente

Un paziente non vaccinato ha ottenuto dall’ospedale di predisporre per lui delle sacche dedicate di sangue di soggetti non vaccinati contro il Covid. L’uomo avrebbe dovuto sottoporsi ad un intervento chirurgico salvavita non urgente, ma che avrebbe potuto prevedere, nel caso di complicazioni, una trasfusione di sangue.

Il signore si è rivolto all’Associazione Arbitrium Pronto Soccorso Giuridico di cui fanno parte la presidente Valeria Panetta, la vice Manola Bozzelli e altri legali come Francesco Golinelli, Vera Balsimelli e Cecilia Cusi. L’associazione ha prima intavolato con l’ospedale una trattativa per farsi autorizzare la cosiddetta donazione autologa, ossia la donazione di sangue dello stesso soggetto che poi dovrebbe ricevere il sangue, ma la trattativa è stata rifiutata dall’ospedale, anche perché la legge che disciplina questa particolare donazione è molto stringente e prevista per casi eccezionali difficilmente adattabili all’esigenza in questione.

Successivamente ha dunque chiesto la possibilità di accedere alla donazione dedicata, ossia quel tipo di donazione eterologa, che si ha quando si riceve sangue da soggetti con determinate caratteristiche previe, ovviamente nel rispetto del gruppo sanguigno. "Tra tanti ostacoli che hanno comportato lo slittamento dell'intervento di parecchi mesi, con l'assistenza giuridica dell'associazione Arbitrium PSG e la grande determinazione dell'assistito, rivelatasi fondamentale, si è giunti ad ottenere l'importante risultato di poter effettuare donazioni dedicate di sangue per l'associato, presso l'ospedale, in vista dell'intervento".

Ottenuto il via libera dell’ospedale, che ha messo a disposizione il suo centro trasfusionale per la raccolta del sangue, è partita la corsa degli iscritti dell’associazione compatibili, i quali si sono recati a Milano per donare il sangue con le caratteristiche richieste. Una "gara di solidarietà tra i "resistenti" del nuovo millennio" - ha spiegato l’Associazione nel comunicato stampa - che ha coinvolto cittadini italiani venuti persino dalla Svizzera, pur di donare una parte di sè per una così nobile causa che ha rappresentato una battaglia per tutti: un sangue, questo, che racconta una storia: la storia delle discriminazioni che hanno coinvolto certa parte della popolazione italiana, delle esclusioni dalla vita di relazione e persino delle sospensioni dal lavoro, una storia amara che di colpo si è addolcita di fronte alla concreta possibilità di vincere la battaglia di un singolo che di colpo è diventata battaglia di tutti".

Secondo l’avvocato Bozzelli si tratta di "un precedente importantissimo che riapre le speranze di tutti coloro che, non avendo accettato di essere sottoposti alla vaccinazione anti Covid-19, possono sperare di vedere rispettata la propria scelta attraverso questo fondamentale riconoscimento all'autodeterminazione rispetto ai trattamenti sanitari in materia trasfusionale". L’operazione si è svolta il 20 giugno e l’uomo non ha poi avuto bisogno di trasfusioni di sangue, ma qualora fossero state necessarie, il sangue sarebbe stato quello dei donatori compatibili non vaccinati contro il Covid.

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