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Ritiro vaccino Covid AstraZeneca, Rezza: "Non temete reazioni avverse tardive, subentrano entro 2-3 settimane", il web: "È l'ammissione dei danni collaterali"

Il professore di Igiene all’università San Raffaele di Milano ha commentato il ritiro nel mondo del vaccino Covid AstraZeneca, ma dalle sue spiegazioni emerge l'ammissione dell'esistenza di reazioni avverse

10 Maggio 2024

Ritiro vaccino Covid AstraZeneca, Rezza: "Non temete reazioni avverse tardive, subentrano entro 2-3 settimane", il web: "È l'ammissione dei danni collaterali"

Il professore di Igiene all’università San Raffaele di Milano, Giovanni Rezza, ha commentato il ritiro nel mondo del vaccino Covid AstraZeneca, avvenuto dopo l'ammissione in Tribunale dell'azienda stessa di effetti avversi fra cui le trombosi. Tuttavia dalle sue parole emerge la conferma dell'esistenza di reazioni avverse: "Non c’è ragione di preoccuparsi. Eventuali reazioni avverse subentrano al massimo entro due, tre settimane dalla somministrazione. Non c’è prova di effetti tardivi", ha spiegato il docente. "Questa è l'ammissione dei danni collaterali da vaccino Covid", hanno commentato diversi utenti sul web, ricordando i numerosi studi che dimostrano come, negli ultimi tre anni, siano aumentate in modo esponenziale le diagnosi di tumori, cancro, turbo-cancro, malattie autoimmuni e altre patologie.

Ritiro vaccino Covid AstraZeneca, Rezza: "Non temete reazioni avverse tardive, subentrano entro 2-3 settimane"

"Dosi senza più mercato. Chi lo usò non deve temere reazioni avverse tardive", ha affermato Rezza in un'intervista a Il Corriere della Sera parlando del ritiro del vaccino Covid AstraZeneca. Poi ha giustificato il suo utilizzo dicendo che "ha permesso di rispondere alla pandemia". "Da metà del 2021 in Italia quei vaccini non si usano più - ha aggiunto il professore -. Quindi è un intervento poco significativo dal punto di vista pratico. Nulla cambia sul piano della sicurezza".

"Non c’è ragione di preoccuparsi - ha poi detto parlando dei possibili effetti collaterali su persone che hanno ricevuto una o più dosi del vaccino Covid -. Eventuali reazioni avverse subentrano al massimo entro due, tre settimane dalla somministrazione. Non c’è prova di effetti tardivi".

"Le dosi non avevano più mercato, non erano state aggiornate ed erano disponibili alternative più efficaci", ha poi dichiarato, escludendo nuovamente che il vaccino AstraZeneca sia stato ritirato, prima in Europa e dopo pochissimi giorni in tutto il mondo, per motivi relativi ai danni collaterali. Tuttavia le sue affermazioni hanno sollevato polemiche. In molti infatti continuano a ricordare le 80 persone morte nel Regno Unito dopo la somministrazione del vaccino, e in Italia la morte, fra gli altri, della 18enne Camilla Canepa.

Interrogato poi sulla circolare del 18 giugno del 2021 firmata da lui in qualità di capo della Prevenzione al ministero della Salute, in cui veniva dato un primo stop a questo vaccino, Rezza ha risposto: "Si limitava la possibilità di utilizzarlo solo a chi, sotto i 60 anni, aveva ricevuto la prima dose di AstraZeneca e voleva completare il ciclo, dietro sua richiesta, con lo stesso prodotto senza passare a composti diversi, delle aziende Pfizer e Moderna, basati sulla tecnologia dell’Rna messaggero".

"Abbiamo fatto del nostro meglio - ha proseguito - attenendoci alle indicazioni degli enti regolatori internazionali e nazionali. Le nostre raccomandazioni non erano svincolate da quanto suggerivano le agenzie sulla base delle nuove evidenze scientifiche".

Vaccino Covid, Rezza: "Solo con una vaccinazione di massa si potevano scoprire reazioni avverse"

C'è un altro punto dell'intervista che ha scatenato il web. Il vaccino già ad aprile era sospettato di causare una rara forma di trombosi, soprattutto in giovani donne. Eppure il 9 febbraio è stato raccomandato all’età 18-55 e solo a giugno destinato in via esclusiva agli over 60. "Purtroppo solo con una vaccinazione di massa si potevano scoprire reazioni avverse - ha ammesso Rezza - che durante la sperimentazione su alcune decine di migliaia di volontari non vennero segnalate. Già ad aprile comunque avevamo raccomandato questo vaccino in via preferenziale sopra i 60".

Sul web questa affermazione ha creato tantissime critiche. "Avevano ragione allora quelli che voi chiamate 'complottisti' a parlare di cavie e dicendo che ai ragazzi, con rischio Covid zero, non andava fatto".

"Non è stato del tutto un fallimento - ha poi detto Rezza -, perché assieme agli altri vaccini ha permesso di rispondere alla pandemia". Ma anche qui, leggendo tra le righe, diversi utenti hanno sottolineato come dunque un fallimento da qualche parte c'è stato, altrimenti Rezza non avrebbe risposto "non del tutto".

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