21 Marzo 2023
Alberto Zangrillo. Fonte: Imagoeconomica
Alberto Zangrillo torna a parlare di Covid. "Per me il virus è morto. Da sei mesi non indosso la mascherina, neppure in ospedale. Qualcuno mi guarda male, non mi importa": questa la confessione del direttore del reparto anestesia-rianimazione dell'ospedale San Raffaele di Milano in un'intervista al Corriere.
"Abbiamo peccato dal punto di vista etico e morale": Alberto Zangrillo non lesina i mea culpa, e torna a far discutere in tema Covid, pandemia e vaccino. In un'intervista per il Corriere della Sera, il primario del San Raffaele commenta, e non positivamente, l'assistenza sanitaria in periodo pandemico: "È venuto meno il prendersi carico del paziente che dovrebbe restare al centro della nostra professione, in qualsiasi circostanza" - precisa Zangrillo - "Sono mancati i servizi sul territorio, vicini alle persone. Non voglio parlare male dei medici di famiglia, alcuni dei quali hanno lavorato benissimo. Però non trovando ascolto i cittadini hanno avuto come unico punto di riferimento i Pronto soccorso. Il rapporto medico-paziente è saltato. Ci siamo dimenticati di curare le paure e i timori delle famiglie che hanno visto la nostra figura diventare impotente". Parafrasando, le persone sono state abbandonate a loro stesse e ai loro timori, senza poter contare su un sistema di cure efficace e organizzato.
"L'informazione spettacolarizzata ha fatto il resto" incalza il medico, scagliandosi ancora una volta contro gli allarmismi e la tirannia psicologica esercitati dai media e da sedicenti professionisti del settore sanitario circa il diffondersi del virus e il pericolo di contagio. Già a maggio del 2021, ospite a L'aria che Tira di Myrta Merlino, Zangrillo aveva lanciato una stoccata non indifferente alle virostar nostrane, apostrofate come "persone [che] hanno speso in tv il loro tempo mettendosi un camice in fretta per far vedere che parlavano da un ospedale…".
Per il direttore del reparto anestesia-rianimazione del San Raffaele, infatti, quelli del Covid sono stati "anni di delirio" segnati da un susseguirsi ossessivo di provvedimenti, molti dei quali, per giunta, totalmente inefficaci: "Nel complesso oggi la mascherina è inutile come tante cose probabilmente inutili, ad esempio l’eccesso di tamponi" chiosa Zangrillo. E non manca, poi, di insistere sulla coerenza delle proprie posizioni: "Quando affermai nel maggio del 2021 che la malattia era clinicamente inesistente dicevo il vero. In quella fase lo era. Di solito i medici si riferiscono a ciò che osservano sul campo. Io sul campo osservavo che la malattia non era grave come nei mesi precedenti".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia