08 Febbraio 2023
Fonte: Imago
Uno studio pubblicato sulla rivista PubMed lo scorso 28 luglio 2022 mostra come miocarditi e pericarditi siano state segnalate a seguito della somministrazione del vaccino anti-Covid. Una frequenza incerta nei giovanissimi, ma che riesce ad avere una stima nella popolazione di persone vaccinate di età compresa tra 12 e 39 anni in Italia. Lo studio è stato condotto su una popolazione di circa 3 milioni di residenti in Italia: la risposta è che i vaccini a mRNA sono associati a casi miocardite/pericardite nella popolazione di età inferiore ai 40 anni.
Secondo i risultati raccolti l'aumento del rischio di miocardite/pericardite è stato associato alla seconda dose del vaccino Pfizer e ad entrambe quelle di Moderna. Nella fascia d'età più completa riguardo le implicazioni sulla salute anche e soprattutto rischi per quanto riguarda la fascia d'età 18 e 29 anni vaccinati con Moderna. Delle implicazioni che, secondo lo studio dovrebbero fortemente considerate.
Lo studio è stato condotto utilizzando dati nazionali sulla vaccinazione COVID-19 collegati a database di cure di emergenza/dimissioni ospedaliere. La prima diagnosi di miocardite/pericardite si è avuta tra il 27 dicembre 2020 e il 30 settembre 2021. Il periodo di rischio di esposizione (da 0 a 21 giorni dal giorno della vaccinazione, suddiviso in 3 intervalli uguali) per la prima e la seconda dose è stato confrontato con il periodo di riferimento.
Il modello SCCS, adattato alle esposizioni dipendenti dall'evento, è stato adattato utilizzando equazioni di stima imparziali per stimare le incidenze relative (RI) e l'eccesso di casi (EC) per 100.000 vaccinati per dose, età, sesso e prodotto vaccinale.
Sono 2.861.809 le persone di età compresa tra 12 e 39 anni monitorate durante il periodo di studio, tutte con il vaccino; 441 partecipanti hanno sviluppato miocardite/pericardite, 346 vaccinate con Pfizer, 95 con Moderna. Nell'intervallo di rischio di 21 giorni si sono verificati 114 eventi di miocardite/pericardite, il RI era 1,99 (da 1,30 a 3,05) dopo la seconda dose di Pfizer e 2,22 (da 1,00 a 4,91) e 2,63 (da 1,21 a 5,71) dopo la prima e la seconda dose di Moderna.
Il rischio più elevato è stato osservato nei maschi, dopo la prima e la seconda dose di Moderna con RI di 12,28 (da 4,09 a 36,83) e RI di 11,91 (da 3,88 a 36,53). Numeri piuttosto bassi nella fascia d'età compresa tra 12 e 17 anni, rischi più elevati come detto in quella 18-29, ambo i sessi, i RI erano 7,58 (da 2,62 a 21,94) dopo la prima dose di Moderna e 4,02 (da 1,81 a 8,91) e 9,58 (da 3,32 a 27,58) dopo la seconda dose di Pfizer e Moderna.
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