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Covid, il 31 dicembre stop all’app Immuni: è stata scaricata da 10 mln di italiani su 60 mln

Finisce la breve storia dell’app di tracciamento lanciata dal secondo governo Conte, ben lontana dal raggiungere il 60% dei possessori come auspicato dall’allora premier

27 Dicembre 2022

Covid, il 31 dicembre stop all’app Immuni: è stata scaricata da 10 mln di italiani su 60 mln

“Ah già, Immuni…”. Questa è stata la prima reazione alla notizia che il 31 dicembre sarà dismessa la Piattaforma unica nazionale per la gestione del sistema di allerta Covid-19 e la relativa applicazione, Immuni appunto, l’app che tutti conoscono e che (quasi) nessuno ha scaricato. L’applicazione, a marzo del 2021, era stata scaricata circa 10.387.000 volte in totale, ma solo 11mila volte tra il 18 e il 24 marzo. Per raggiungeste l’obiettivo del secondo governo di Giuseppe Conte (che aveva lanciato il software nel giugno del 2020 per allertare le persone entrate in contatto stretto con altre risultate positive al coronavirus) di tracciare il 60% degli italiani mancavano circa 26 milioni di persone. Che non hanno mai scaricato l’applicazione. Un flop, insomma.

Covid, il 31 dicembre stop all’app Immuni: non è bastato un ulteriore investimento di 234mila euro

Sempre a marzo 2021 gli utenti positivi che avevano inviato la notifica da quando l’app era stata attivata erano stati 15mila, lo 0,43% dei 3.464.543 di positivi in Italia da inizio pandemia. La percentuale di download (non di utenti realmente attivi) in rapporto al numero di abitanti era del 19,6%. Stop. Da quel periodo non si hanno avute più notizie di Immuni, che all’inizio della pandemia venne lanciata con grandi aspettative per contenere il virus e poi praticamente abbandonata. Il problema era che funzionava, ma quando il bluetooth del telefonino registrava un contatto con una persona positiva al virus non accadeva nulla perché i medici non registravano il dato sull’app. Negli ultimi mesi del 2021 c’era stato un ulteriore investimento su Immuni con lo scopo di rilanciarne la popolarità e incentivarne l’uso: dopo i 34mila euro utilizzati nel 2020 dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria, un altro Dipartimento, quello per la Trasformazione digitale, ne aveva messi in conto altri 234mila per i “servizi di assistenza”. Col tempo, però, Immuni è finita nel dimenticatoio dell’esecutivo, della politica in generale e soprattutto dei potenziali fruitori, vale a dire i cittadini italiani.

A essere immuni sono stati gli italiani che non hanno scaricato l’applicazione

Ora, dopo una parentesi da semplice contenitore per esibire il Green pass, il ministero della Salute ha annunciato che Immuni sarà ufficialmente messa da parte, precisando che dalla stessa data “verrà interrotto ogni trattamento di dati personali effettuato” dal dicastero “ai sensi dell'articolo 6 del decreto legge 30 aprile 2020, n. 28, convertito con modificazioni dalla legge 25 giugno 2020, n. 70”. Immuni non sarà più disponibile negli store delle applicazioni mobile come Apple, Google e Huawei. E sugli smartphone dei (pochi) cittadini che l’hanno installata non funzionerà più per attivare e ricevere le notifiche di allerta di eventuale contatto stretto con altri utenti dell’applicazione per le finalità del contact tracing digitale. Così finisce la breve e triste storia di un’app che è rimasta immune agli italiani che non l’hanno scaricata.

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