12 Dicembre 2022
Niente, non cedono. Sordi allo stridore dei freni del mondo, che infine ripensa alla sciagurata strategia ipervaccinale, loro avanti, senza paura e senza prudenza. C'è questo pediatra aretino, Italo Farnetani, “consiglio a tutti i genitori di vaccinare i figli piccoli contro il Covid, usando lo Pfizer BioNTech” dove per piccoli si intende da 6 mesi a 4 anni. Farnetani è l'ultimo dei mohicani: lo sa che dicono le linee guida aggiornate del ministero desperansizzato? “Raccomandato solo per quelli con condizioni di fragilità ma su richiesta dei genitori potranno farlo tutti”, e già è formula gesuitica, perché quale richiesta, andrebbero spiegate un po' di cose ai genitori ma se tu ministero mi travolgi con la solita campagna terroristica in stile Draghi, non ti vaccini ti ammali muori, menzognera, infame, che proiettata sui figli diventa un ricatto morale cui è impossibile da resistere, è peggio di un obbligo fatto e finito. Quanto alla Società Italiana Pediatri, non smentisce la sua suggestione quasi erotica per i sieri, però, in assenza di Covid apprezzabile, l'ha da ultimo dirottata sull'influenza. Del resto, pare sia grossomodo la stessa roba, e c'è chi sulla sostanziale indistinguibilità ci gioca.
Comunque si parla dei soli pueri in condizioni di fragilità. Lo sa il Farnetani, aretino di Malta, che insegna all'università Ludes-United Campus di Malta, che ovviamente è pure giornalista, ambientalista, solidarista, umanista, insignito da Mattarella del Cavalierato di Gran Croce – e Mattarella la gente che non piace a lui non la copre mai, ultima di una serie di onirificenze tra Cavalierati italiani e maltesi, che ha l'entusiasmo di un bambino, l'entusiamo del “più grande pediatra italiano”, come qualcuno lo ha definito, palesemente genuino e travolge qualunque sospetto di men che ottima fede, nondimeno lo sa che, a dispetto delle sue esclusive certezze, sue e di Fauci in America, il resto del mondo sta operando una convulsa marcia indietro?
Per dirne qualcuno, già in tempi non sospetti: l'ISS il 2 dicembre 2020 certificava il rischio irrisorio per i soggetti in fascia 0-19 anni, mortalità pari allo 0,0002%; attenzione, non è che due su cento morivano, parliamo dello zero virgola zero zero zero zero due, fate voi i calcoli. La Società Francese di pediatria, un anno dopo: “Questa vaccinazione non serve su bambini sani”. L'Istituto Nazionale di sanità francese, che 4 mesi dopo ribadiva, con le stesse parole. L'Ente Nazionale governativo britannico, a luglio 2021, che consigliava: “La vaccinazione solo ai giovani malati e fragili”. Plurimi studi in Europa, settembre 2021: “Margine di beneficio troppo basso”. L'epidemiologo Johannidis, quello che a Torino non l'hanno fatto parlare, in novembre 2021: “Abbiamo poche informazioni e gli effetti avversi sono sottorappresentati”. La stessa cosa che dicevano i colleghi Giulio Tarro e Luc Montagnier, R.I.P. L'EMA europeo, che estende, sotto pressioni di case farmaceutiche e stampa lottizzata, l'obbligo ai bambini dai 5 anni ma se la cava come i gesuiti: “Non sono raccomandate”. L'ente governativo svedese, a inizio di quest'anno: “Le vaccinazioni infantili presentano benefici che non superano i rischi”. La rivista medica Jama Cardiology che, in aprile, lancia l'allarme: “Il rischio di miocardite è più alto nei giovani vaccinati”. Sarà un caso, ma di lì a poco comincia la strage degli innocenti, dei sierati, che ha l'immagine di Camilla Canepa. Tutti ragazzi sani, forti, sportivi, che cascano come mosche. Non avrebbero più smesso. E già il Comitato Etico francese aveva definito eticamente e scientificamente inaccettabile la vaccinazione praticamente imposta agli infradodicenni. E già un gruppo di esperti di vaccini in seno all'americana FDA aveva ammesso qualcosa di agghiacciante: “Non sappiamo se i vaccini siano pericolosi per i bambini, lo verificheremo sul campo”: cioè facendone cavie, lo scopriremo solo vivendo o meglio morendo. Aprile di quest'anno, ancora: sul Wall Street Journal un professor Marty Makary scrive che “il CDC (ente che spingeva per la vaccinazione infantile, come da noi Speranza, i virologi a tariffa e Farnetani) “Non è trasparente nelle indagini sui giovani morti post vaccino”. A giugno, l'IStituto Superiore di Sanità Pubblica parla, o meglio ammette, su Lancet, di “efficacia molto bassa dei vaccini sui bambini”. In ottobre un altro il ministro della Salute della Florida, Joseph Ladapo: “L'analisi sui vaccini mRna dimostra un aumento del rischio di morte per cause cardiache tra i maschi di età compresa fra i 18 e i 39 anni”. Infine, se è lecita una testimonianza personale, chi scrive ne riceve una di un medico marchigiano, finito negli States ad occuparsi proprio di vaccini: “Sotto i 40 anni sono inutili, sotto i 30 sono dannosi, sotto i 20 sono letali”. Questo scienziato, di cui rispettiamo l'esigenza di privatezza, dopo avere collaborato all'elaborazione dei vaccini, attualmente sta in un gruppo di lavoro che ne verifica gli effetti avversi.
Dal che il ripensamento praticamente di tutti i paesi del mondo. L'Italia no. L'Italia ha i suoi talebani che farneticano di somministrare la pozione dal distacco dal cordone ombelicale in poi. Avranno ragione loro...
Sommersi di studi, verifiche, ricerche, ammissioni (degli apprendisti stregoni), soprattutto di decessi, di cadaveri, troppi cadaveri, ma di nessun peso per gli ultras dello shot a tout prix e ad ogni età, partendo dalla più verde, eppure resistono. Si scrollano macigni dalle spalle e non cedono, e il loro accanimento ha qualcosa che non si spiega con le categorie della logica e pure della psicanalisi. Mentre una numero due di Pfizer ammette, in modo arrogante, che la priorità non era testarli e dunque non furono testati questi intrugli. Mentre il boss, Albert Bourla, si eclissa alle chiamate del Parlamento europeo, per spiegare cosa è andato storto nella più massiccia operazione di somministrazione a memoria d'uomo. Sparisce, così come risultano spariti gli sms tra lui e Ursula, 10 miliardi di dosi al costo di 4 miliardi, dieci dosi cadauno, col marito di lei inzuppato nel business. E, figuratevi, siamo ancora a 4, anche se è già partita la grancassa per il quinto buco. A volte la spiegazione la si cerca col lanternino, e invece è così semplice, così vicina. Lo appare in genere nella follia tutta italiana e tutta di stato per dopare i ragazzini a vita, e forse breve vita. Tutta italiana, con qualche propaggine: vedi caso, i paesi dove questa psicosi viene alimentata sono tutti a guida marxista: la Cina, oggi il Brasile, e appunto l'Italia dove la transizione tra il vecchio potere comunista degli Speranza, i Mattarella, i Conte-Draghi, i Ricciardi, gli Speranza, i D'Alema, gli Arcuri, tutta gente dall'attrazione fatale cinese, e quello nuovo della sedicente destra, che anche sui vaccini tende a continuare la sciagurata tradizione ereditata, è troppo recente per non scatenare colpi di coda, condizionamenti, conformismi, timori di voltare pagina. È chiarissimo il senso, peraltro riassunto all'epoca dal catastrofico Speranza: “Usare la pandemia [e dunque i vaccini] per costruire un nuovo modello di società in senso comunista”, dove cioè lo stato abbia l'ultima parola e anche tutte le altre. L'esperimento sociale di cui parlava la stampa internazionale, fondato sul conformismo, sull'obbedienza indotta dall'allarmismo e dal perenne lavaggio del cervello.
La missione, risultati alla mano, è riuscita perfettamente, anche senza il libretto di Speranza, rimosso dalle librerie il giorno stesso dell'uscita. Solo che qui in gioco c'è la salute dei figli, i figli piccoli, la cui percentuale di rischio negli ultimi 30 mesi ha oscillato fra lo 0,0002% e lo 0,0003%, a fronte di decessi talmente “misteriosi” da non costituire più un mistero. In Australia, per dire, l'ultimo anno ha presentato un conto di morti non spiegate (ma spiegabili) superiore del 17% agli anni passati. Se un Farnetani non tiene conto di tutto quello che è successo, dei riscontri su scala mondiale, dei pericoli confermati come micidiali, anche il suo hegeliano ottimismo della volontà vaccinale non trova più alibi.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia