18 Ottobre 2022
Covid vaccino (fonte foto Lapresse)
Il ministero della Salute insieme al Consiglio Superiore della Sanità (CSS), l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ha inviato una nota congiunta per raccomandare l'esecuzione di una quinta dose di vaccino anti-COVID bivalente per alcune categorie di persone. La motivazione? Evitare il contagio e la trasmissibilità del virus.
Una nota che non tiene conto dell'ammissione di Janine Small, dirigente Pfizer in consiglio UE: "Non abbiamo effettuato nessun test sulla trasmissibilità prima dell'immissione in commercio, dovevamo correre", ma questo non fermò Ursula Von der Leyen, oggi al centro di un'indagine condotta dalla Procura europea, a firmare contratti per 71 miliardi di euro e l'acquisto di 4,5 dosi di vaccino: circa dieci a persona. Forse il Ministero ha urgenza di smaltirle? In effetti sì, dato che gli hub vaccinali sono praticamente vuoti.
Il titolo della nota congiunta è: "aggiornamento delle indicazioni sul richiamo con vaccini a RNA-bivalenti nell'ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19".
Nella nota congiunta, Ministero della Salute, ISS e AIFA specificano che nell'attuale contesto epidemiologico si evidenzia una maggiore circolazione del virus SARS-CoV-2 in concomitanza all'incremento dell'indice di trasmissibilità. Pertanto, la raccomandazione di effettuare una quinta dose in alcuni individui ritenuti fragili viene fatta con l'intento di realizzare un ulteriore consolidamento della protezione conferita dai vaccini attualmente disponibili contro le forme gravi della COVID-19 e nel rispetto del principio di massima precauzione.
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