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Covid, Bassetti: "Mortalità nel mondo 1,37%, in Italia 1,21%. Uso del remdesivir e cortisone importante"

In merito alla pandemia di Covid-19 l'infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti afferma: "Questo senza considerare i casi di positività non tracciati"

01 Marzo 2022

Coronavirus, la parola a Matteo Bassetti. L'intervista a Il Giornale d'Italia

Matteo Bassetti (https://www.facebook.com/MatteoBassettiofficial)

Il Direttore del reparto malattie infettive al Policlinico di Genova Matteo Bassetti ha dichiarato in merito alla pandemia di Covid-19: "La mortalità per e con covid nel mondo da inizio pandemia si è attestata all'1,37% dei casi individuati (6 milioni di morti su 435 milioni di casi), all'1,21% in Italia (155 mila morti su 12,8 milioni di casi), senza considerare i casi di positività non tracciati. Lo ha affermato stamattina, martedì 1 marzo al convegno "Il contributo della Regione Liguria alla ricerca per il contrasto alla pandemia da covid-19".

Covid, Bassetti: "Dati nettamente migliori"

Sono questi i dati illustrati dall'infettivologo genovese Matteo Bassetti che ha poi evidenziato "l'importanza del ruolo dei vaccini e i miglioramenti nelle cure anti covid sviluppati già tra la prima e la seconda ondata del 2020". Sono arrivate a 10 miliardi le dosi di vaccino somministrate nel mondo, di cui 134 milioni in Italia. Sono oltre 300 le pubblicazioni scientifiche covid su riviste internazionali prodotte dai ricercatori genovesi nell'ultimo biennio.

Bassetti ci ha tenuto a sottolineare che "nell'epoca-pre vaccini all'ospedale San Martino durante la prima ondata da marzo a aprile 2020 avevamo una mortalità ospedaliera del 21%, durante la seconda ondata da ottobre a dicembre 2020 la mortalità ospedaliera è scesa al 10% con una durata minore dell'ospedalizzazione di tre giorni, questo grazie all'uso del remdesivir e del cortisone, oggi la mortalità ospedaliera a Genova è molto-molto al di sotto di quel 10% che avevamo a fine 2020".

Il remdesivir (Veklury), va ricordato, è il primo farmaco a cui l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha concesso l’autorizzazione, subordinata a condizioni, all’immissione in commercio per la terapia della COVID-19. Il suo meccanismo d’azione consiste nel bloccare l’enzima RNA polimerasi, un processo fondamentale per la replicazione del virus all’interno delle nostre cellule. È stato sviluppato per il trattamento delle infezioni dai virus Ebola e di Marburg. Successivamente alla sua scoperta, altri studi sono stati effettuati per esplorare altre applicazioni del profilo antivirale di remdesivir, tra cui anche quello contro il coronavirus SARS-CoV-2

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