20 Gennaio 2022
Fonte: lapresse.it
A quasi due anni dallo scoppio della pandemia, milioni di persone si chiedono quando potremmo dire addio per sempre al Covid e a rispondere sono gli esperti. Alla luce della diffusione della variante Omicron, medici e scienziati non hanno dubbi: non bisogna abbassare la guardia ma, al tempo stesso, si può essere ottimisti. Guardando all'esempio del Regno Unito "possiamo vedere una luce in fondo al tunnel" secondo Matteo Bassetti. "Arriveremo a un livello di tollerabilità e di riduzione dei casi", sostiene invece Fabrizio Pregliasco. "Mi auguro presto un contenimento", afferma Massimo Galli.
"Nel Regno Unito - asserisce il direttore della Clinica di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti - vedono una luce forte in fondo al tunnel e non uno spiraglio. I dati delle ospedalizzazioni e dei pazienti intubati" per Covid "sono con il segno meno da diversi giorni. C'è poi un calo dei contagi, una riduzione della circolazione del virus e anche della gravità della malattia che ci aspettavamo con Omicron, e lo vedremo prestissimo anche in Italia", continua. "Già siamo arrivati al picco, la prova sono i ricoveri in terapia intensiva che sono stabili da una settimana".
"Non saremo fuori totalmente dalla pandemia, arriveremo presumibilmente a un livello di tollerabilità e di riduzione dei casi", afferma invece ai microfoni dell'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco. "Speriamo - commenta - di aver raggiunto il picco. I modelli matematici ci davano ancora una o 2 settimane, ma del resto il picco ci rendiamo conto di averlo passato quando vediamo il calo dei contagi, quindi lo diciamo ex post".
"Secondo me, e l'ho detto più volte - ricorda Pregliasco - avremo un andamento a onde e la prossima onda sarà molto più bassa, se non si inserisce un nuovo virus, perché saremo in gran parte immuni e quindi in qualche modo il Covid diventerà una cosa simile al virus influenzale stagionale". Di fatto "la pandemia finirà quando si accetterà questa quota di malati in eccesso e verrà considerata un male necessario", precisa il virologo. "Del resto anche con l'influenza abbiamo 10mila morti all'anno ovvero 27 al giorno. Poi il valore è una scelta politica di assuefazione", conclude.
Secondo Massimo Galli, direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, la variante Omicron "è da trattare con dovuto rispetto" poichè "per certi aspetti ha meno capacità patogena ma non è vero che non ne ha". Lo afferma ospite al programma di Rai 3 'Agorà'. "Mi auguro che" il calo dei casi in Gran Bretagna "prefiguri il comportamento della variante Omicron un po' dappertutto. In una situazione in cui le vaccinazioni sono numerose, mi auguro si possa arrivare a un contenimento dopo un periodo di diffusione della variante".
Infine anche Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, commenta la situazione in Gb e dice che "ha avuto la quarta ondata prima di noi e ne sta uscendo. Noi siamo indietro di circa 3 settimane". Poi conclude: "Ormai siamo arrivati sulla parte alta della curva epidemica. Sarà questione di giorni. Siamo sicuramente alla fine dell'ondata, non della pandemia" di Covid-19, "però. Su questo ultimo elemento non possiamo avere certezze. É ipotizzabile, del resto, che arrivi qualche altra variante" del virus.
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Giovan Battista Vico - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2022 - Il Giornale d'Italia