15 Aprile 2021
Fonte: lapresse.it
Il vaccino contro il Covid prodotto da AstraZeneca è di nuovo bloccato "in via precauzionale", ma solo per i militari e le Forze dell'ordine. Da oggi, giovedì 15 aprile 2020, "è sospesa momentaneamente la vaccinazione con Vaxzevria (AstraZeneca)" per i militari e le forze dell'ordine in Italia "fino a nuova disposizione". Lo prevede una comunicazione interna che l'agenzia di stampa Adnkronos ha avuto modo di visionare. Sotto la lente ci sarebbero ancora "i casi isolati di trombosi".
Il documento ha fatto seguito all'ultima direttiva della struttura del commissario per l'emergenza Covid che prevede per le somministrazioni la procedura per fasce d'età e non più per attività lavorativa svolta. Le "dosi attualmente non utilizzate dovranno essere conservate e somministrate esclusivamente come seconda dose", ha precisato la nota.
Tuttavia si conferma "la prosecuzione delle attività di somministrazione dei vaccini Pfizer e Moderna limitatamente al personale sanitario e al personale a cui è stata già inoculata la prima dose".
Nella stessa giornata, il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito che il vaccino AstraZeneca è efficace e sicuro. "Su 32 milioni di vaccinazioni effettuate e 222 segnalazioni sono stati registrati 86 eventi avversi e, di questi, 18 sono risultati fatali", ha riferito. Per questo motivo, non dovrebbe esserci nessun problema, ameno di non essere tra le 18 vittime, si intende.
Il ministro della Salute ha poi spiegato che il vaccino prodotto da AstraZeneca in Italia è stato raccomandato per gli over 60. Chi ha ricevuto la prima dose AstraZeneca riceverà anche la seconda dose dello stesso farmaco. "Ci sono studi e ricerche autorevoli che, a mio avviso, rischiano però di non essere sufficienti a dissipare i dubbi che in questi giorni tormentano tante persone", continua Speranza, facendo riferimenti proprio a quei dubbi che lui stesso, assieme a molti altri politici italiani e non, hanno contribuito a fomentare. "Dinanzi ai dubbi l’arma più efficace è la trasparenza", ha dunque affermato il Ministro della Salute.
"In questa lotta contro il tempo è fisiologico che dopo milioni di inoculazioni l'utilizzo di un vaccino possa essere rimodulato, e ciò è necessario per un principio di precauzione", continua il Ministro. "AstraZeneca, come tutti gli altri, è efficace e sicuro e salva la vita delle persone, come dimostrano i risultati sul campo in Gran Bretagna. Ci sono stati ritardi inaccettabili nelle consegne che ci servono", ha concluso Speranza.
Mentre procede la campagna di vaccinazione in tutta Italia, i dubbi su AstraZeneca si fanno sempre più insistenti: le morti che vediamo in questi giorni per trombosi sono effettivamente collegate al vaccino? Quali sono le cause di tali decessi? A fornirci una risposta è un recente studio condotto su casi di trombosi in donne tra 20 e 55 anni.
La ricerca - pubblicata sul Corriere della Sera - è opera di 12 esperte, le "Scienziate per la società", che, dopo i casi di trombosi a pochi giorni dalla somministrazione di AstraZeneca, parlano di "una sindrome nuova, mediata da auto-anticorpi, molto diversa dalle classiche trombosi venose profonde che hanno altre cause". Descrivono cosa sono le "rare trombosi" associate a una diminuzione delle piastrine, che sono state segnalate soprattutto in "donne di età compresa tra i 20 e i 55 anni" dopo la vaccinazione contro il Covid-19 con AstraZeneca.
Concentrandosi sui dati a disposizione, le esperte - Anna Rubartelli, Rossella Marcucci, Giulia Casorati, Anna Mondino, Michela Matteoli, Maria Rescigno, Valeria Poli, Paola Romagnani, Lucia Altucci, Barbara Bottazzi, Michaela Luconi e Francesca Fallarino - citano anche le ricerche pubblicate sul New England Journal of Medicine, le quali "aiutano a fare chiarezza" sulla possibile correlazione tra AstraZeneca e i decessi per trombosi.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia