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Vaccino Covid, il virologo: "Poche dosi, quarta ondata inevitabile"

Il virologo Ivan Gentile lancia l'allarme: "In autunno avremo la quarta ondata: ecco perchè".

12 Aprile 2021

Vaccino Covid, il virologo: "Poche dosi, quarta ondata inevitabile"

Vaccino Covid (fonte foto Lapresse)

"In Italia abbiamo messo in campo un sistema di vaccinazioni eccezionale, ma senza materia prima non copriamo abbastanza cittadini, avremo quindi la quarta ondata a inizio autunno e l'entità dipenderà da quanto vaccineremo la prossima estate". A lanciare l'allarme all'ANSA è Ivan Gentile, direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali dell'Università Federico II di Napoli e virologo al II Policlinico partenopeo. 

"A novembre e a marzo - spiega l'esperto - la seconda e la terza ondata sono state terribili. Per la quarta dipenderà da quanto avremo immunizzato, se riusciremo a sfruttare questi mesi andremo meglio, altrimenti saremo punto e capo, e con il ritmo attuale delle vaccinazioni non so se riusciremo a frenare la quarta ondata".

"Bisogna - ammonisce il virologo all'ANSA - coprire subito gli anziani sopra i 60 anni e le persone fragili e l'ordinanza nazionale di ieri va nella giusta direzione ma servono le dosi, al Policlinico vacciniamo dal 2 gennaio, potremmo fare anche i turni notturni, somministrare h 24, ma non abbiamo dosi".

Vaccino Covid: "Ritmi diversi, ecco perchè"

Il direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali di Napoli, Ivan Gentile, a proposito dei ritmi sulle vaccinazioni anti Covid-19, afferma che, in verità, si aspettava una situazione diversa, "ma questo - sostiene - ha a che fare con il ciclo produttivo dei vaccini e col sistema contrattuale".

"Da medico - continua Gentile - guardavo la tappa dei test sui vaccini come limitante e invece è stata rapidissima, ma mi aspettavo di poter poi lavorare con numeri più robusti. I brevetti? Sono una garanzia di un'opera di ingegno e in un sistema capitalistico è giusto riconoscerli, ma si potrebbero fare degli accordi per condividere con altre aziende il brevetto, riconoscendo magari delle royalties a chi ha inventato il vaccino ma aumentando di molto la produzione. Siamo in un momento unico per l'umanità e - conclude il virologo - mi meraviglio che non sia stato ancora fatto". 

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