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Covid, Ricciardi: "Serve zona rossa per 4 settimane"

Per il consigliere scientifico bisognerebbe muoversi "solo per le attività essenziali: fare la spesa, per esigenze sanitarie, per emergenze, per lavoro.

15 Gennaio 2021

Covid, Ricciardi: "Serve zona rossa per 4 settimane"

Walter Ricciardi (fonte foto Lapresse)

Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza, propone zona rossa con misure e regole rigide per 4 settimane. E' questa la sua idea per arginare la diffusione del Covid-19. "Dobbiamo essere molto chiari: questa è una battaglia lunga, in questo momento ci vorrebbero misure più forti per tre o 4 settimane", ha detto a 'Un giorno da pecora' su Rai Radio 1.

La proposta di Ricciardi: un mese di zona rossa

Per Ricciardi per un mese bisognerebbe muoversi "solo per le attività essenziali: fare la spesa, per esigenze sanitarie, per emergenze, per lavoro. Questo bloccherebbe la circolazione del virus". Senza queste misure più drastiche dice Ricciardi, "non riusciremo a invertire la curva epidemica". Quindi quanto tutto questo durerà "dipende da noi. Serve riportare questa epidemia a numeri controllabili, a 50 casi per 100mila persone. Oggi abbiamo numeri 5 volte superiori". Per questo "sono necessarie misure energiche subito", che consentano anche "di avviare la campagna vaccinale in tranquillità", ha sottolineato il consigliere scientifico. Dilazionare le misure "non paga né in termini numerici né psicologici - ha avvertito l'esperto - Dobbiamo dire la verità: è una guerra lunga, la vinceremo però sostanzialmente dobbiamo fare ciò che è necessario". Se facciamo le cose per bene, "nel 2021 potremmo arrivare a una situazione di paranormalità, vivendo con cautela, ma faremo tutto". Non basta il vaccino, "ci vuole una drastica riduzione dei contagi", ha aggiunto Ricciardi confessando che "non fa piacere avere ragione a posteriori, come è successo anche ad altri colleghi. C'è un po' di frustrazione. Ma è utile continuare a dire la verità".

La variante inglese del Covid-19

"Noi siamo molto preoccupati della variante inglese" che "in Italia è arrivata, ma non sapiamo quanto stia circolando. Per capirlo bisognerebbe sequenziare", ha detto ancora. "Non credo che sia diffusa tanto - ha rassicurato Ricciardi - perché altrimenti ce ne accorgeremmo: la curva epidemica diventa rapidissima perché si diffonde del 70% in più". Oggi questa variante entra nel nostro Paese attraverso le persone che arrivano dalla Gran Bretagna. "Nel momento in cui dovesse diffondersi con provenienza non solo inglese, ma anche da altri Paesi, dovremmo star attenti", ha concluso.

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