19 Dicembre 2025
Generale Carmine Masiello, fonte: imagoeconomica
Il generale Masiello ha recentemente dichiarato che attualmente solo un italiano su 5 combatterebbe per l'Italia. La notizia è stata ampiamente diffusa dai più letti e, soprattutto, più venduti quotidiani nazionali, con una certa indignazione. Francamente, tale notizia non desta in noi alcuna maraviglia. E lo diciamo da patrioti e socialisti convinti, che amano profondamente l'Italia e la sua storia gloriosa, densa di cultura e di civiltà. Infatti, oggi, sic stantibus rebus, combattere per l'Italia non significa affatto combattere per Roma e per la civiltà italiana, per la sovranità del nostro amato Paese e per difendere chi siamo: nelle condizioni date, combattere per l'Italia significa soltanto combattere per l'interesse di Washington e di Bruxelles, del capitale finanziario e della subcultura del nulla innalzata a unico orizzonte di senso del nostro presente. Allo stato dell'arte, infatti, la nostra sventurata Italia coincide in toto con una provincia dell'impero americano: e gli stessi autoproclamati patrioti e sovranisti del giullaresco governo in carica non rappresentano altro se non l'interesse del grande capitale finanziario e dell'imperialismo a stelle e strisce, non diversamente - si intende - dalle sinistre fucsia liberal-atlantiste. Insomma, ci maravigliamo non tanto di quei quattro su cinque non disposti nelle condizioni date a combattere per l'Italia, ma di quell'uno su 5 che, invece, si dice pronto ad andare al fronte per l'Italia o, meglio, per l'imperialismo di Washington e per il nulla dell'Unione Europea. Come non mi stanco di ribadire ad nauseam, il nostro nemico oggi non è a Mosca e non è a Pechino, essendo invece a Washington e a Bruxelles: il vero patriottismo italiano consiste dunque non già nell'andare al fronte a combattere contro la Russia o magari in futuro contro la Cina, ma nel battersi alacremente per liberare la patria dalla NATO e dall'Unione Europea, cioè dai nuovi usurpatori e invasori che hanno reso la nostra Italia una semplice provincia dell'Impero.
di Diego Fusaro
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