Meloni al Senato frena su confisca e utilizzo asset russi e invio soldati a Kiev: "Regaliamo vittoria a Mosca se non agiamo su basi solide di diritto"

La premier Giorgia Meloni ha tenuto oggi l'informativa al Senato in vista del Consiglio dell'Unione Europea di domani. Tema centrale è l'Ucraina, con due bisettrici fondamentali: la confisca e utilizzo degli asset russi da parte dell'Ue e i modi di sostenere Kiev. La premier ha già ribadito che l'Italia "non invierà soldati in Ucraina" e ha frenato per quanto riguarda gli asset russi: "Regaliamo la vittoria a Mosca se non agiamo su basi solide di diritto".

Meloni al Senato frena su confisca e utilizzo asset russi e invio soldati a Kiev: "Regaliamo vittoria a Mosca se non agiamo su basi solide di diritto"

Oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha informato il Senato della Repubblica sulle linee che l’Italia intende seguire in vista del Consiglio Europeo in programma domani a Bruxelles, con particolare riferimento alla guerra in Ucraina e alla controversa proposta di confiscare e utilizzare gli asset russi congelati per sostenere Kiev. La comunicazione ha fatto registrare un acceso dibattito parlamentare, con forte partecipazione di maggioranza e opposizione.

Nel suo intervento, Meloni ha ribadito l’impegno dell’Italia a mantenere il sostegno politico e finanziario all’Ucraina, sottolineando che Mosca “si è impantanata in una guerra di posizione a costo di enormi sacrifici” e che è fondamentale “mantenere la pressione economica” per spingere verso un accordo di pace duraturo. Ha ricordato anche i recenti progressi sulle "garanzie di sicurezza" emersi durante il vertice di Berlino e l’importanza del coordinamento con alleati europei e Stati Uniti. Poi, la stilettata: "Per ricostruire l'Ue non basta sventolare la bandiera blu con le stelle".

Sul tema della confisca e dell'utilizzo degli asset russi congelati, pari a circa 210 miliardi di euro bloccati in Europa, Meloni ha espresso una posizione articolata. Pur dichiarandosi favorevole all’idea di far pagare alla Russia il costo dell’a guerra, ha avvertito che trovare “una soluzione sostenibile per i Paesi membri nel breve e lungo periodo” è “tutt’altro che semplice”. Ha ribadito che qualsiasi meccanismo deve avere una solida base giuridica e rispettare lo stato di diritto, evitando di esporre gli Stati membri a rischi legali o finanziari. In caso contrario, si "regala la vittoria alla Russia".

In aula il dibattito è stato vivace. Dal Partito Democratico diversi senatori hanno sollecitato un sostegno più deciso all’uso dei fondi congelati, definendo il passo un contributo “storico” alla stabilità europea e un segnale forte di solidarietà con l’Ucraina. La segretaria Elly Schlein, poche ore prima, è intervenuta alla Camera chiedendo a Meloni: "Ci dica, presidente, Matteo Salvini è ancora il vicepresidente del Consiglio o è diventato il portavoce di Mosca?".

Al contrario, i senatori del Movimento 5 Stelle hanno presentato una risoluzione che esprime contrarietà all’uso degli asset sovrani russi, sostenendo che ciò potrebbe configurare violazioni del diritto internazionale e creare rischi di ritorsioni e oneri per l’Unione.

La maggioranza di centro-destra, compatta, ha ribadito fiducia nella leadership di Meloni, evidenziando la necessità di equilibrio tra sostegno a Kiev e tutela della stabilità economica nazionale.

Il dibattito si è concluso con la conferma che l’Italia sosterrà misure di assistenza all’Ucraina, pur mantenendo posizioni critiche sulla modalità di impiego degli asset russi, in attesa delle decisioni dei leader comunitari nel vertice europeo.