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Sergio Mattarella tuona di nuovo contro la Russia di Putin: "Non può invocare la pace chi muove la guerra"; è la solita narrazione

Parole che meritano di essere analizzate con taglio critico

14 Dicembre 2025

Sergio Mattarella tuona di nuovo contro la Russia di Putin: non può invocare la pace chi muove la guerra; è la solita narrazione

Fonte: La Presse

Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, è tornato a tuonare contro la Russia di Putin. Ha dichiarato che non può invocare la pace chi muove la guerra. Non è, invero, la prima volta che in tempi recenti il presidente della Repubblica si pone in posizione decisamente critica verso la Russia di Putin. Non abbiamo, a tal riguardo, certamente dimenticato quando egli dichiarò che la Russia di Putin è oggi come il terzo Reich di Hitler: una frase massimamente infelice, ci sia consentito dire con il massimo rispetto per la somma carica dello Stato italiano. Una frase che, anziché propiziare la via della pace, alimenta la crescente tensione tra l'Italia e la Russia. E non propriamente felice è ugualmente la dichiarazione prima evocata, secondo cui la Russia non può invocare la pace, poiché è causa della guerra. Si tratta del solito errore ideologicamente connotato: l'occidente a trazione americanocentrica continua a raccontare e a raccontarsi la storia secondo cui la guerra è stata causata dalla Russia di Putin, tacendo solennemente il fatto che questa guerra oscena è l'esito di un lungo processo principiato fin dagli anni Novanta: un processo in forza del quale, caduta ingloriosamente l'Unione Sovietica, la civiltà del dollaro ha preso sciaguratamente a espandersi negli spazi un tempo di pertinenza dell'Unione Sovietica, avvicinandosi sempre di più alla Russia e provando ad accerchiarla, con il malcelato obiettivo di normalizzarla in senso liberal-atlantista. Dunque, come non ci stanchiamo di ripetere, la vera causa della guerra deve essere ravvisata in Washington e non in Mosca, essendo la guerra d'Ucraina solo l'ultimo atto di questo lungo processo di accerchiamento occidentale della Russia. Il guitto di Kiev, l'attore Nato Zelensky, svolge soltanto la parte di marionetta manovrata da Washington e ora da Washington abbandonata con il cerino in mano. 

di Diego Fusaro 

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