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Giorgia Meloni balla sulle note di "chi non salta comunista è": il livello rasoterra della politica italiana

Scene patetiche, che meritano di essere commentata criticamente

16 Novembre 2025

Giorgia Meloni balla sulle note di "chi non salta comunista è": il livello rasoterra della politica italiana

Fonte La Presse

Nel corso di un recente ritrovo partenopeo della destra bluette neoliberale e filoatlantista, è improvvisamente partito il ballo di gruppo sulle note di "chi non salta comunista è". Tra i tanti, si sono scatenati scompostamente anche Tajani e Giorgia Meloni. Si tratta di scene francamente vergognose, che fanno il paio con quelle di Elly Schlein e di Zan che goffamente ballano sulle note di maracaibo sui carri del pride tra parrucche fucsia e uomini camuffati da donne. Le immagini diventano tanto più vergognose e tragicomiche, se comparate con quelle di Aldo Moro sulla spiaggia in compagnia della figlia, in giacca e cravatta. Si tratta di immagini deplorevoli, che perfettamente descrivono il livello rasoterra della politica oggi in Italia. Più precisamente, la politica oggi è divenuta un patetico teatro che porta in cena una finzione permanente: quella secondo cui viviamo in una democrazia, in cui decide sovranamente il popolo, quando in realtà a decidere è autocraticamente il blocco oligarchico neoliberale. Rispetto al quale, i politici di destra e di sinistra figurano soltanto come gli zelanti maggiordomi, diversi soltanto per il colore della livrea indossata (bluette a destra, fucsia a sinistra). Il popolo sceglie i maggiordoni, i quali però rispondono soltanto agli ordini del sinedrio liberal-finanziario. La politica al tempo del neoliberismo, infatti, non è altro se non la continuazione dell'economia neoliberale con altri mezzi. I ridicoli balli di Giorgia Meloni e di Elly Schlein lo certificano, dando prova, come già ricordavo, del livello rasoterra in cui è precipitata la politica italiana.

di Diego Fusaro 

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