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Giorgetti difende manovra 2026: “Massacrati da Istat, Bankitalia, Upb e CdC, abbiamo aiutato il ceto medio, chi guadagna 2000 euro al mese non è ricco”

Giorgetti risponde alle critiche sulla manovra economica 2026 di Istat, Bankitalia, Ufficio Parlamentare di Bilancio e Corte dei Conti: “Abbiamo sostenuto i redditi medi, non i ricchi. Serve un’analisi oggettiva, chi guadagna 45mila euro lordi l’anno non può essere considerato benestante”

09 Novembre 2025

Giorgetti difende manovra 2026: “Massacrati da Istat, Bankitalia e Upb, abbiamo aiutato il ceto medio, chi guadagna 2000 euro al mese non è ricco”

Fonte: instagram @capitalist.it

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha difeso la Manovra economica, rispondendo alle accuse di aver favorito i redditi più alti di Istat, Bankitalia, Ufficio Parlamentare di Bilancio e Corte dei Conti. “L'obiettivo delle misure non è quello di agevolare le fasce più abbienti ma di sostenere chi guadagna cifre ragionevoli”- ha dichiarato Giorgetti - “Bisogna capire cosa si intende per ricco”.

Giorgetti difende manovra 2026: “Massacrati da Istat, Bankitalia, Upb e CdC, abbiamo aiutato il ceto medio, chi guadagna 2000 euro al mese non è ricco”

Intervenendo al Festival dei Territori Industriali di Bergamo, Giorgetti ha sottolineato come “una volta che abbiamo cercato di ovviare non per i ricchi ma per quelli che guadagnano cifre ragionevoli, siamo stati massacrati da chi ha la possibilità di farlo. Ma non è un problema, perché riteniamo di essere nel giusto”. Secondo il ministro, la manovra ha avuto come obiettivo il sostegno del ceto medio, dopo anni in cui “i ceti più svantaggiati sono stati attenzionati”. “Abbiamo messo circa 18 miliardi lo scorso anno per i redditi fino a 35mila euro – ha spiegato – e quest’anno abbiamo coperto anche la fascia fino a 50mila euro. A me sembra una logica, considerando l’orizzonte pluriennale, assolutamente sensata”.

Giorgetti difende manovra 2026: “Massacrati da Istat, Bankitalia, Upb e CdC"

Bisogna capire cosa si intende per ricco – ha aggiunto Giorgetti – se è chi guadagna 45mila euro lordi l’anno, cioè poco più di 2mila euro netti al mese, forse Istat, Banca d’Italia e Upb hanno una concezione della vita un po’ diversa”. Sul fronte bancario, Giorgetti ha invitato gli istituti di credito a “tornare a concentrarsi sull’attività tradizionale di finanziamento all’economia reale”, sottolineando che “qualche segnale positivo si sta già registrando”.

Il titolare del MEF ha inoltre ricordato che il governo ha reso stabili i tagli al cuneo contributivo, “non una misura una tantum, ma confermata anche per quest’anno”, e ha auspicato interventi sugli iper e superammortamenti per favorire nuovi investimenti industriali.

Guardando agli appuntamenti europei, il ministro ha annunciato che all’Ecofin della prossima settimana “l’Italia difenderà le proprie ragioni contro l’aumento della tassazione sul gas, che sarebbe la pietra tombale sull’industria italiana dal 2033”.

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