18 Ottobre 2025
Fino a ieri, pochi in Italia conoscevano davvero il significato della parola “cortigiana”. Persino la presidente del Consiglio ha dovuto cercarne il significato online prima di indignarsi pubblicamente. Da lì, il circo mediatico si è messo in moto: accuse di sessismo, indignazione a comando e un finto scandalo utile solo a distrarre dai problemi reali.
Il segretario della CGIL Maurizio Landini ha definito Giorgia Meloni una “cortigiana”, riferendosi con evidenza alla sua fedeltà politica alla “corte” statunitense e non certo a un’offesa sessista. Ma la propaganda, si sa, gioca sulle parole quando non può contestare i contenuti.
Anche se avesse voluto, in senso metaforico, accostare la Premier alla figura di una donna che si vende per interesse, dove sarebbe lo scandalo? Non siamo forse diventati la prostituta americana? Piuttosto che indignarsi per una parola, sarebbe il caso di interrogarsi sul ruolo servile che l’Italia continua a ricoprire nei confronti degli interessi USA: dalla guerra in Ucraina all’atlantismo cieco, passando per l’economia di guerra e il totale allineamento alle politiche NATO.
Se c’è qualcosa di oltraggioso, non è certo il linguaggio di un sindacalista — ma la realtà di un Paese che ha svenduto la propria sovranità.
Di Aldo Luigi Mancusi
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