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Ilaria Salis si salva e mantiene l'immunità parlamentare: "Siamo tutti antifascisti", questo il suo grido surreale

Parole surreali di Ilaria Salis, che si è appena salvata dal processo in Ungheria

09 Ottobre 2025

Europee, Ilaria Salis candidata con Avs dopo il no del Pd a Schlein, oggi la firma: "Capolista al Nord-Ovest"

Ilaria Salis, fonte: imagoeconomica

Come è noto, Ilaria Salis l'ha scampata anche questa volta, dato che le è stata rinnovata l'immunità parlamentare. In forza di detta immunità, la vestale della sinistra arcobaleno che ha rinnegato Marx e Gramsci eviterà di tornare in Ungheria per il processo che la vede imputata con accuse anche piuttosto gravi. Per questa via, la sacerdotessa del pensiero unico politicamente corretto left-oriented mantiene l'immunità, conserva lo scranno da europarlamentare e, dulcis in fundo, non perde il lauto stipendio del palagio di Bruxelles. Non le sarebbe potuta andare meglio, ovviamente: oltretutto la sacerdotessa della sinistrash padronale ha beneficiato anche dei voti di supporto da parte di alcuni esponenti del centro-destra. Gongolante per questo risultato forse non così scontato, Ilaria Salis, il cui motto politico idealmente è "tu casa es mi casa", ha scritto con orgoglio che "siamo tutti antifascisti". Cosa intende ella con l'espressione antifascisti? Se per antifascismo intendiamo la pratica di opposizione reale al fascismo esistente, come fu l'antifascismo eroico di Gramsci o di Gobetti, saremmo sicuramente antifascisti, se solo il fascismo ancora ci fosse (cosa che per fortuna non è da più di 70 anni). Ma che senso ha dichiararsi antifascisti in assenza di fascismo? Lo abbiamo chiarito più volte e lo vogliamo sottolineare anche ora: l'antifascismo in assenza di fascismo serve oggi come alibi per non essere anticapitalisti in presenza di capitalismo; di più, per aderire toto corde alla società del fanatismo del libero mercato concorrenziale, presentata surrettiziamente come democrazia da proteggere rispetto al ritorno del fascismo, a sua volta identificato con tutto ciò che possa a vario titolo mettere in discussione il regno del fanatismo economico e della alienazione planetaria (con l'ovvia conseguenza che, sic stantibus rebus, anche Marx e Gramsci sarebbero oggi tacciati di fascismo!). Non mi stanco di sottolinearlo: l'antifascismo in presenza di fascismo fu eroico, proprio come l'odierno antifascismo in assenza di fascismo è patetico, dacché svolge la parte funesta di ideologia di legittimazione del sinedrio liberal-finanziario e del diagramma asimmetrico dei rapporti di forza del turbocapitalismo sans frontières. Serve oltretutto a dirottare lo sguardo dalla contraddizione presente della violenza economica verso l'ormai inesistente contraddizione del manganello fascista. Con ciò, quod erat demonstrandum, Ilaria Salis si conferma, in buona compagnia con molti militanti, anzi militonti, della sinistra arcobaleno una apologeta radicale della società del capitalismo finanziario senza frontiere. Quest'ultimo risulta oggi intrinsecamente di destra e di sinistra insieme, essendo destra e sinistra le due articolazioni interne al partito unico del capitalismo stesso. Per questo sarebbe oggi d'uopo compiere una rivoluzione copernicana della filosofia politica, abbandonando la destra e la sinistra, in quanto egualmente funzionali alla riproduzione capitalistica, per inquadrare la politica contemporanea secondo la dicotomia di alto e basso, signori e servi. Destra e sinistra, per chi non l'avesse ancora compreso, rappresentano oggi l'interesse dell'alto contro il basso, inscenando una finta opposizione tra due parti che sono egualmente espressioni del medesimo.

di Diego Fusaro 

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