21 Settembre 2025
Vannacci, fonte: Facebook, @Il Messaggero
Il raduno di Pontida 2025 ha segnato un punto di svolta per la Lega, non solo come partito, ma come movimento identitario che torna a parlare al cuore dell’Italia profonda. Tra bandiere tricolori, cori e una partecipazione popolare che ha superato le aspettative, il messaggio è stato chiaro: basta compromessi, è tempo di riaffermare chi siamo.
Roberto Vannacci, vicesegretario federale, ha infiammato il pubblico con un discorso che ha unito forza militare, visione politica e radici culturali. “Non dobbiamo solo parlare di Charlie Kirk, dobbiamo essere suoi eredi nei palazzetti dello sport, nelle scuole, nelle strade e nelle piazze.” Con questo riferimento al giovane attivista conservatore americano, Vannacci ha lanciato un appello ai militanti: tornare tra la gente, formare, combattere, costruire. Il suo stile diretto e senza filtri ha conquistato i giovani leghisti, che lo vedono come il volto di una nuova destra italiana, orgogliosa e senza paura.
Nel suo intervento, Vannacci ha evocato il pensiero di Alessandro Manzoni, figura centrale del Risorgimento e della letteratura italiana. Il riferimento non è solo culturale, ma profondamente politico: Manzoni ha raccontato un’Italia che soffre, resiste e si affida alla provvidenza. Vannacci riprende questa visione per affermare che l’identità italiana non può essere svenduta o diluita. È fatta di storia, fede e sacrificio. E oggi, come allora, serve coraggio per difenderla.
Pontida non è stata solo celebrazione, ma anche rilancio. Matteo Salvini ha ribadito il ruolo centrale della Lega nel futuro dell’Italia, con un occhio alle alleanze europee e uno al territorio. Ma è Vannacci a incarnare la svolta: meno burocrazia, più battaglia culturale. Meno compromessi, più coraggio.
Di Nico Combattelli
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