Flop referendum 8-9 giugno, le reazioni, Fazzolari: "Governo rafforzato e sinistra indebolita", Salvini: "Cittadinanza non è un regalo"
Da Fazzolari a Salvini da Tajani a La Russa, fino all'opposizione. Ecco le reazioni al referendum
Il referendum dell'8 e 9 giugno è stato un flop e non ha raggiunto il quorum. I risultati sono stati chiari fin da subito, e così, diversi esponenti del governo hanno immediatamente rilasciato delle dichiarazioni per commentare quanto uscito dalle urne. Il primo a parlare è stato il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari: "Le opposizioni hanno voluto trasformare i 5 referendum in un referendum sul governo Meloni. Il responso appare molto chiaro: il governo ne esce ulteriormente rafforzato e la sinistra ulteriormente indebolita".
Flop referendum 8-9 giugno, le reazioni, da Fazzolari a Salvini da Tajani a La Russa
Dopo Fazzolari sono stati gli altri esponenti del governo a commentare il flop del referendum dell'8 e 9 giugno. Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini esulta, soprattutto in merito al quesito sui 5 anni per la cittadinanza: "Un’idea sbagliata e bocciata pure quella, servono semmai più controlli e più buon senso. E sulla clandestinità, continuare a ridurre sbarchi e aumentare espulsioni. Gli Italiani hanno scelto, evviva la Democrazia”.
Il profilo social di Fratelli d'Italia: "L'unico vero obiettivo di questo referendum era far cadere il Governo Meloni. Alla fine, però, sono stati gli italiani a far cadere voi".
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Forse bisogna cambiare la legge sui referendum, servono probabilmente più firme, anche perché abbiamo speso tantissimi soldi per esempio per portare centinaia di migliaia, milioni di schede per gli italiani all'estero che sono tornate bianche".
Il presidente del Senato Ignazio La Russa: "Schlein, Bonelli e i vari opinionisti schierati hanno fatto perdere non guadagnare punti all'affluenza. E forse non solo i miei perché ho testimonianza di tanti che schifati dal loro "Dalli a La Russa" o peggio "Dalli alla Meloni" hanno deciso di rinunciare ad andare a votare. Contenti loro".
Le reazioni dell'opposizione
Dall'opposizione sono arrivate le parole del segretario di + Europa Riccardo Magi: "Vedendo i primi dati, non definitivi, qualcosa si piò già dire: ha vinto l'astensionismo organizzato che si è fatto forte dell'astensionismo spontaneo e della mancanza di informazione. Non ci sentiamo, però, sconfitti e non si devono sentire sconfitti i milioni di italiani che hanno votato sì al referendum cittadinanza e le organizzazioni che hanno aderito al comitato promotore perché abbiamo rimesso al centro del dibattito il tema della riforma della legge sulla cittadinanza".
La dem Pina Picierno ammette: "Una sconfitta profonda, seria, evitabile. Purtroppo un regalo enorme a Giorgia Meloni e alle destre. Fuori dalla nostra bolla c'è un Paese che vuole futuro e non rese di conti sul passato. Ora maturità, serietà e ascolto, evitando acrobazie assolutorie sui numeri". E Landini, tra i principali promotori del referendum: "Il nostro l'obiettivo era raggiungere il quorum, è chiaro che non lo abbiamo raggiunto", spiega. "Oggi non è una giornata di vittoria".