Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Referendum 8-9 giugno, Vannacci: “Il Piave mormorò: voto fallito! La cittadinanza non si regala, i promotori spariscano”

Il generale Vannacci parla del flop del referendum riprendendo la canzone degli Alpini del 1918

09 Giugno 2025

Referendum 8-9 giugno, Vannacci

Referendum 8-9 giugno, Vannacci Fonte: Ig @roberto.vannacci.68

Il generale ed europarlamentare della Lega, Roberto Vannacci, ha pubblicato un post sui social commentando il flop del referendum. Riprendendo la canzone degli Alpini del 1918, Vannacci scrive: “Il Piave mormorò: il referendum è fallito!”. Poi, attacca la sinistra, promotrice del voto: “La cittadinanza non si regala! Vi dovete dimettere e sparire”.

Vannacci sul Referendum: “Il Piave mormorò: voto fallito! La cittadinanza non si regala, i promotori spariscano”

Il generale Roberto Vannacci ha commentato con toni durissimi l’esito della consultazione: “Ancora una volta l'identità italiana è stata difesa da chi non la reputa solo un pezzo di carta o un espediente per fare cassetto elettorale. Gli italiani hanno scelto, e hanno parlato con voce chiara e ferma: LA CITTADINANZA NON SI REGALA! Con buona pace dei salotti di sinistra, dei guardiani della morale e degli amanti della società fluida”.

Ma non è solo questione di principio: il generale pone anche un tema di responsabilità economica e istituzionale. “Ora rimane una domanda: le risorse e i milioni di Euro spesi per questa inutile tornata referendaria chi li risarcisce? Chi chiederà scusa per aver sperperato fondi che avrebbero potuto essere spesi in sicurezza, sanità, scuola, lavoro, difesa delle piccole imprese, difesa delle frontiere e rimpatri? Ci diranno 'la democrazia non ha prezzo'... ma questo fallimento preannunciato tutto è tranne democrazia. Questo è il rispetto della sinistra per chi apre la bottega alle 6 del mattino e fa fatica ad arrivare a fine mese, per chi cerca di avviare un'attività, per chi vuole studiare, per chi ha paura a uscire di casa e per chi una casa non la ha e, invece di occuparla abusivamente, lavora 60 ore a settimana per riuscire a comprarla”.

Un attacco frontale che si trasforma in un appello alla dignità politica, chiedendo conto agli stessi promotori del referendum, la sinistra: “Ma dobbiamo chiederci anche un'altra cosa: ma con un risultato talmente negativo di questo referendum, dopo l'ipocrisia degli strazianti appelli in una piazza pretestuosamente strumentalizzata e tenuto conto delle risorse inutilmente sprecate, non sarebbe il caso che i promotori dello stesso, almeno per dignità, si dimettessero e sparissero dalla vita sociale e politica di questa Nazione che li ha bocciati senza appello?

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x