19 Maggio 2025
Altro che partita di tennis: al Foro Italico è andato in scena un match tutto istituzionale, e la racchetta l’ha impugnata Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica si è presentato sugli spalti per la finalissima femminile degli Internazionali d’Italia, quella tra la nostra Jasmine Paolini e la statunitense Coco Gauff. Una presenza che ha fatto rumore, non tanto per l’amore ormai noto del Capo dello Stato per lo sport, quanto per l’assenza eccellente alla finale maschile tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.
Cosa si cela dietro questa scelta? I bene informati sussurrano che Mattarella non abbia affatto gradito il forfait di Sinner alla visita programmata al Quirinale per celebrare la vittoria agli Australia Open dei mesi scorsi. Il tennista altoatesino, numero uno del mondo, declinò l’invito con un laconico “non posso”. E da lì il gelo. Altro che ace: Sergio avrebbe preferito una stretta di mano istituzionale prima del rovescio incrociato.
Ma c’è di più. Pare che dietro la mossa ci sia una “manina” che arriva direttamente da Palazzo Chigi. Giorgia Meloni avrebbe espresso il desiderio di andare lei a tifare per Jannik in finale per cavalcare l’onda mediatica e sportiva del ragazzo prodigio. Salvo poi dare buca all'ultimo momento. Ma la domenica per la Premier è stata parecchio impegnativa.
Morale della favola? Mattarella ha scelto Paolini. E tra un colpo di dritto e un protocollo ignorato, il Colle ha fatto capire che l’educazione istituzionale vale più di una prima a 200 all’ora.
Game, set, Mattarella.
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