02 Maggio 2025
Giorgia Meloni, fonte: Imagoeconomica.it
Giorgia Meloni rivendica la sua linea politica, il ruolo del governo nel contesto internazionale e respinge le critiche con fermezza, rivelando di essere stata troppe volte "vittima di attacchi sessisti". La presidente del Consiglio ribadisce il profilo atlantista dell’Italia, ma senza concessioni alla sudditanza. Inoltre, nell’intervista a tutto campo rilasciata a Davide Desario di Adnkronos, la premier ha parlato anche di libertà di stampa, lavoro e di carceri.
"Noi siamo determinati a far valere i nostri interessi, nel solco della tradizionale amicizia che ci lega agli Stati Uniti, con lealtà ma senza subalternità”, dice commentando il suo incontro con Donald Trump alla Casa Bianca del 17 aprile.
Il ritorno sulla scena del tycoon americano non sorprende Meloni: “L'affermazione del principio 'America First' non era solo uno slogan elettorale che i cittadini americani hanno premiato, ma un programma politico su cui per quattro anni hanno lavorato i principali think tank repubblicani”. E aggiunge: “Soltanto gli ingenui si sorprendono quando in politica estera una nazione difende i propri interessi”.
A testimoniarne la sintonia, cita con favore “l’annuncio di Trump di voler ripristinare il Columbus Day, una festa tanto cara alla comunità italoamericana, che negli ultimi anni ha subito un vergognoso attacco ideologico nel nome della cancel culture”.
Ma l’intervista tocca anche i toni più personali. Meloni non fa sconti a chi – a suo dire – ha colpito lei e la sua famiglia con attacchi ignobili: “Alcune persone senza scrupoli non hanno avuto alcuna remora a mettere in mezzo mia sorella, il padre di mia figlia, addirittura mia figlia. Quasi sempre senza ragione, in una strategia di banale character assassination”. E ancora: “Troppe volte sono stata oggetto di attacchi sessisti vergognosi, nel silenzio e nell’indifferenza di quelli che si riempiono la bocca dei diritti delle donne”.
La premier difende poi l’operato del suo esecutivo: “Voglio realizzare per intero il programma del centrodestra e potermi ripresentare agli elettori dicendo la cosa più banale su cui i politici andrebbero giudicati: ve lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto”. E rivendica risultati concreti su economia, sicurezza, lavoro, sostegno alla famiglia, politica estera e riforme istituzionali.
Sul fronte lavoro, Meloni annuncia: “Abbiamo reperito insieme all’Inail ulteriori 650 milioni, che sommati ai 600 già previsti portano a oltre un miliardo e 250 milioni”. E difende il governo sul tema dei salari: “Sono particolarmente fiera del fatto che questo governo sia riuscito ad imprimere un cambio di rotta”.
A chi contesta la libertà di stampa in Italia risponde senza esitazioni: “Chiunque legga i giornali e accenda la televisione sa bene che non mancano le voci critiche nei confronti del governo. Anche, giustamente, sulla televisione pubblica”.
Sull’antifascismo è netta: “Rifuggo dall'utilizzo strumentale della categoria dell'antifascismo, che purtroppo storicamente non si manifestò soltanto nell'opposizione alla dittatura”. E mette in guardia dai nuovi estremismi: “Ci sono preoccupanti segnali di un nuovo odio e di una nuova intolleranza. Ne sono esempio gli insulti antisemiti alla senatrice Liliana Segre e le aggressioni ai giovani militanti di destra”.
Non mancano i passaggi sull’Europa. Con Ursula von der Leyen i rapporti sono “di stima e collaborazione”, anche se non mancano divergenze, come sul Green Deal. Con Francia e Germania, “collaborazioni pragmatiche”, in particolare su difesa e immigrazione. E si dice pronta a lavorare con il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz.
Sul premierato ribadisce: “È la madre di tutte le riforme. Ci riusciremo”.
Torna anche sui temi chiave del suo governo: abbassare il costo dell’energia e sostenere la natalità sono “una grande alleanza culturale per cambiare la narrazione”, costruire il Ponte sullo Stretto, “un’opera ambiziosa ma necessaria”.
Infine, le carceri. “Mi hanno colpito le parole di papa Francesco. Le condizioni attuali preoccupano. Ma non credo negli svuotacarceri. Vogliamo aumentare la capienza di almeno 7mila unità, idealmente arrivare a 10mila”. E conclude: “Non dobbiamo mai perdere la nostra umanità”.
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