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Musk spinge per Salvini al Viminale: l’ombra di Starlink dietro le manovre del capitano leghista - RETROSCENA ESCLUSIVO

06 Aprile 2025

Musk spinge per Salvini al Viminale: l’ombra di Starlink dietro le manovre del capitano leghista - RETROSCENA ESCLUSIVO

Musk, fonte: Facebook @Darko Jermanis

Dietro le schermaglie politiche italiane si nascondono spesso interessi internazionali. E stavolta, secondo indiscrezioni sempre più insistenti, ci sarebbe addirittura Elon Musk a fare pressing perché Matteo Salvini prenda le redini del Viminale. Un’accelerazione che avrebbe poco a che fare con la sicurezza e molto, invece, con le infrastrutture digitali: il fondatore di SpaceX punterebbe ad avere in Italia un alleato di peso per spingere sull’espansione di Starlink, la rete satellitare che punta a portare Internet ad alta velocità in ogni angolo del globo.

Il vicepremier leghista, da tempo in contatto con Musk, avrebbe mostrato piena apertura verso il progetto. E il Ministero dell’Interno, con le sue competenze su infrastrutture critiche, comunicazioni e gestione delle emergenze, rappresenterebbe un asset strategico per facilitare l’ingresso capillare di Starlink nel nostro paese, bypassando ostacoli burocratici e snellendo i permessi.

Ma c’è un ostacolo non da poco: Giorgia Meloni. La premier non gradirebbe affatto un rientro di Salvini al Viminale, non solo per una questione di equilibri interni al governo. Il timore, raccontano fonti vicine a Palazzo Chigi, è che un simile incarico rafforzerebbe troppo il leader leghista, regalandogli un ruolo centrale in uno snodo politico-amministrativo cruciale, proprio mentre la Lega tenta il rilancio in vista degli ultimi due anni di legislatura, ammesso che non si vada al voto prima.

In più, c’è un dettaglio tutt’altro che marginale: Meloni non è disposta a cedere a Salvini quel rapporto diretto e privilegiato con Musk che lei stessa ha coltivato con cura negli ultimi mesi e anni, tra incontri ufficiali e contatti riservati. Per la leader di Fratelli d’Italia, l’appoggio del tycoon americano può rappresentare una leva geopolitica e tecnologica non indifferente in sede americana.

Dietro il risiko di poltrone, dunque, si celano partite ben più grandi. La sicurezza digitale, il controllo delle reti satellitari e le ambizioni (politiche ed economiche) di uno dei personaggi più influenti del pianeta. La domanda è: l’Italia riuscirà a giocare questa partita come protagonista o resterà spettatrice succube delle strategie altrui?

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