Cacciari al GdI: "Sì invio di truppe in Ucraina a garanzia dell'armistizio come in Libano, con Trump la pace terrà ma a Gaza ha dato mano libera a Netanyahu"
Il filosofo, saggista, politico e opinionista italiano Massimo Cacciari è stato intervistato dal Giornale d'Italia: "L'Ue non esiste, dia un segno di vita con l'invio di peacekepeer. Questa guerra non doveva nemmeno partire, qualche demente fa il paragone con Monaco e con Hitler, ma la Russia è debolissima"
Il filosofo, saggista, politico e opinionista italiano Massimo Cacciari è stato intervistato dal Giornale d'Italia per discutere della situazione geopolitica: dall'invio di truppe in Ucraina alla pace che stanno cercando di raggiungere Putin e Trump, dai dazi al ruolo dell'Unione Europea.
Cosa ne pensa dell'invio di truppe in Ucraina?
"Meglio tardi che mai, una buona soluzione a garanzia dell'armistizio, i due eserciti stiano separati e si rispetti l'armistizio. Sarebbe del tutto logico sia l'Ue a muoversi su questi peacekeeper. Mi pare del tutto logico, non si tratta di certo di un esercito per combattere l'uno contro l'altro ma una soluzione che è già stata adottata in Libano, dove si sono mandate truppe con funzioni specifiche di mantenimento. Basta che l'Ue dia un segno, non dico di vita ma neanche di morte totale".
L'Ue è in secondo piano in questa guerra?
"Non c'è neanche un piano, non sta neanche in un piano l'Ue, non esiste semplicemente".
Trump e Putin ce la faranno a raggiungere la pace?
"Mi sembrano che ne abbiano gli interessi entrambi, penso ci siano tutte le condizioni per giungere ad un armistizio, Poi se l'Ue è viva che mandi le sue truppe e che ci sia finalmente un tavolo di vera pace in cui si stabilisca un trattato di pace".
Anche perché questa è una guerra che non doveva neanche partire...
"Esatto, non doveva neanche partire, la guerra non è iniziata con l'invasione del 2022, c'era già ed era una guerra civile in tutte le zone del Donbass. Macron in particolare aveva cercato di giungere un accordo, si era arrivati anche a definire i punti dell'accordo, ma poi è naufragato tutto".
L'armistizio terrà con Trump alla guida degli Usa?
"La politica repubblicana è una politica che tende a forme di protezionismo e non si innescherà nessuna nuova guerra a meno che non intendiamo una guerra daziale, soprattutto nei confronti della Cina. Certamente nuovi confronti militari cercherà di disinnescarli".
Quindi anche in Medioriente?
"In Medioriente è una situazione totalmente diversa, per Trump Netanyahu ha mano libera".
La guerra daziale potrebbe essere in verità uno strumento per arrivare a degli accordi tra Paesi?
"Certo, è un tira e molla, gettare la palla al centro per arrivare al 50%, cosi sarà anche con l'Europa dove Trump tenderà a fare accordi bilaterali. Ogni singolo Stato europeo è più debole ma l'Europa insieme non è in grado di trattare. Alla fine verranno fatti accordi bilaterali e i partner che garantiranno maggiore affidabilità verranno trattati meglio".
L'Italia rischia dal punto di vista dei dazi?
"I rapporti con Meloni sono buoni, ma Trump è uno che non guarda in faccia nessuno. Alcune politiche dei dazi che Trump vorrebbe fare sono armi a doppio taglio e potrebbero creare sconquassi all'interno degli Stati Uniti, ma certamente qualcosa avverrà senza dubbio nei confronti della Cina".
Dopo la pace in Ucraina dobbiamo aspettarci altre guerre?
"La tensione rimarrà alta in tutto il mondo finito l'assurdo confronto con la Russia. Gli Usa non hanno nulla da temere nei confronti della Russia attuale, qualche demente fa il paragone con Monaco, con Hitler, ma la Russia è debolissima".
Ma cosa diversa sono i BRICS
"I BRICS inglobano Brasile, Cina, India, Sudafrica, non è solo la Russia. Certo, se si dovesse consolidare quella posizione davvero, fino ad arrivare ad una moneta sarebbero cazzi duri per gli Usa ma al momento non è cosi, è un'intesa per far presente con forza agli Usa che la loro egemonia è finita, prima lo capiscono e meglio è".