Terminato a palazzo Chigi il vertice dedicato ai flussi dei migranti irregolari e alla strategia che il governo intende mettere in campo per far ripartire i trasferimenti nei centri di Shengjin e Gjader, in Albania. Oltre alla premier Giorgia Meloni, hanno partecipato il ministro degli Esteri Antonio Tajani - in collegamento dal Kosovo - il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, quello della Difesa Guido Crosetto e quello per gli Affari europei Tommaso Foti.
Concluso il vertice sul trasferimento dei migranti nei centri in Albania, il governo tira dritto nonostante il flop: "Avanti con le soluzioni innovative"
Anche alla luce della recente sentenza della Corte di Cassazione che ha indicato le competenze relative all'individuazione dei Paesi di origine sicura a livello nazionale, il vertice ha ribadito la ferma intenzione di tirare dritto nel suo lavoro, "insieme ai partner Ue e in linea con le Conclusioni del Consiglio Europeo dello scorso 19 dicembre, sulle cosiddette 'soluzioni innovative' al fenomeno migratorio". Lo riferisce Palazzo Chigi in una nota.
Sulla riunione di governo riguardante il tema dei migranti in Albania, è intervenuto in collegamento da Pristina anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha commentato: "Abbiamo avuto una riunione con il Presidente del Consiglio, il ministro Crosetto, il ministro Piantedosi, il ministro Foti, il sottosegretario Mantovano, il sottosegretario Fazzolari, abbiamo ribadito il nostro impegno a seguire un percorso che anche l'Unione Europea ha riconosciuto e andremo avanti con grande serenità e con grande serietà per contrastare i trafficanti di esseri umani nel rispetto delle norme comunitarie", ha detto a margine della sua visita al contingente italiano di Kfor in Kosovo.
Obiettivo del vertice sui centri in Albania è riprendere i trasferimenti a gennaio
"I centri" per i migranti in Albania "sono pronti e saranno molto utili per velocizzare le procedure di riconoscimento della protezione a chi ne ha diritto, ma soprattutto del rimpatrio di chi non ne ha diritto. La recente sentenza della Cassazione ha confermato la possibilità di un prossima riattivazione dei centri". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Il titolare del Viminale non crede che la Corte europea possa decidere diversamente rispetto alla Cassazione "almeno non in termini tali da impedire del tutto che il progetto possa decollare ed essere efficace - spiega - Ho da sempre avuto fiducia nella giustizia, e il recente primo pronunciamento della nostra Cassazione me ne dà conferma".
Una nuova lista di Paesi sicuri per i rimpatri, a livello europeo, non arriverà infatti entro marzo, "ci vorrà più tempo" ammette la premier che però intanto sottolinea come “la Cassazione abbia sostanzialmente dato ragione al governo italiano sul fatto che è diritto dei governi stabilire quale sia la lista dei Paesi sicuri, mentre i giudici possono entrare nel singolo caso rispetto ma non disapplicare in toto” la normativa interna.
Con il vertice odierno, Meloni conferma la linea dura della maggioranza, rafforzata anche dall’assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms, vista dal governo come una legittimazione della strategia adottata. “La linea del governo è stata tracciata dal voto degli elettori, che ci chiedono di fronteggiare l’immigrazione irregolare ed insostenibile”, ha ribadito Piantedosi.