09 Dicembre 2024
Meloni, fonte: imagoeconomica
Il governo Meloni ha annullato le multe ai "no-vax" a 3 anni dalla fine dell'obbligo vaccinale. Il decreto Milleproroghe 2025, approvato ieri in Consiglio dei Ministri, prevede la cancellazione delle sanzioni per 1,7 milioni di italiani che si sono opposti all’obbligo contro il vaccino da Covid-19. Le multe, fissate a 100 euro, erano destinate agli over 50, al personale sanitario, alle forze dell’ordine e ad altre categorie obbligate per legge a vaccinarsi durante il periodo del Covid-19.
L'annullamento creerà una necessità di nuove risorse da 170 milioni di euro per l'erario. Questo anche se in tempi non sospetti, nel 2022, l'ex ministro della Salute Orazio Schillaci aveva commentato sulle multe ai "no-vax" che "richiederle potrebbe costare più di quello che poi ne potrebbe derivare". Sottolineando cioè i costi assurdi dell'esigere singole multe da 100 euro a 1,7 milioni di italiani. Un numero di persone pari a quasi 3 volte la popolazione della città di Torino.
I parlamentari di Fratelli d'Italia componenti della commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid, in una nota hanno commentato l'opposizione della sinistra all'iniziativa: “Le critiche all’annullamento delle multe alle persone non vaccinate contro il Covid dimostrano che la sinistra, su questo tema, continua a confondere scienza e fede. La scienza, infatti, si fonda sulle evidenze e non sull’accettazione fideistica. Gli obblighi surrettizi, statalisti e restrittivi, scientificamente insussistenti, appartengono finalmente al passato. L’annullamento delle multe in questione è dunque una scelta politica, ma ha anche una ragione tecnica: è sconveniente azionare procedure di recupero del credito per singole posizioni da 100 euro perché implicano dei costi amministrativi”.
L'origine di quella che si è poi rivelata "un'assurdità burocratica" si deve al cosiddetto Green Pass, istituito dall’allora premier Mario Draghi, che anni fa commentava con toni quasi apocalittici in un discorso: "L'appello a non vaccinarsi è un appello a morire... se non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, contagi, lui o lei muore".
In realtà la stessa Pfizer aveva chiarito insieme ad Aifa che i vaccini da Covid-19 "non prevengono l'infezione né sono progettati per immunizzare", bollando nei suoi documenti tutto il "sistema Green Pass" come "infondato". Tutto ammesso con 3 anni di ritardo, nell'agosto del 2024. La frase di quel documento che recita "allo stato attuale, nessun vaccino Covid-19 approvato presenta l’indicazione ‘prevenzione della trasmissione dell’infezione dall’agente Sars cov-2'", rimane emblematica di quello che per anni è rimasto nascosto sulle vicende legate ai vaccini durante il periodo della pandemia.
Secondo la nota ufficiale del Consiglio dei Ministri, l’abrogazione delle sanzioni comporta il "conseguente annullamento delle multe già irrogate e non riscosse". All'inizio, però, si parlava di restituzione delle somme già versate. Un concetto inizialmente presente in una bozza del decreto, che non è stato incluso nella versione finale.
E così chi ha già pagato si trova a essere stato beffato due volte dallo Stato: la prima quando ha versato i 100 euro della sanzione, la seconda quando ha saputo del suo annullamento per la maggioranza dei cittadini multati. Lo stesso codice civile, all'articolo 2034, recita che "Non è ammessa la ripetizione di quanto è stato spontaneamente prestato in esecuzione di doveri morali o sociali, salvo che la prestazione sia stata eseguita da un incapace". Parliamo in questo caso di multa che rientra nell'obbligazione naturale. La spontaneità non va insomma confusa con la volontarietà, per cui l'eventuale errore non sussiste.
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