07 Novembre 2024
Avendo io riferito di continue sofferenze conseguenti alla chemio, uno mi ha riposto: adesso ci pensi Trump a guarirti, ed era serio. Non ho gran simpatia per taumaturghi, uomini della provvidenza e chi li aspetta, ma ho sorriso perché ho capito: voleva dire il giro di vite sulla sanità finanziarizzata americana che è il secondo produttore di vaccini dietro la Cina. Per me, per milioni di noi, nessuno sa ancora quanti, il danno è fatto, moriremo o vivremo da morti, da malati, fino alla fine dei nostri giorni, sempre quel pensiero, ma ne sono uscito davvero? E se mi riammalo? E se per la bestiale fatica di guarire, di curarmi, dei postumi, mi cede il cuore come al sindaco di Rozzano, che aveva pochi mesi più di me? Ma all'idea del giro di vite sorrido, mi conforta se non altro in riferimento a chi mi seguirà: nessuno merita di rovinarsi la vita, di finirla anzitempo in un mare di sofferenza per un coacervo criminale di operazioni tra il sanitario, il politico e il finanziario.
E il mediatico: non le conto le scemenze, le esagerazioni del giorno dopo, di qua e di là del mare, una che mi dicono essere una rapper popputa e di colore, certa Cardi B, ha scritto su X: “Ecco perché ci colpiscono le inondazioni”. Dai cambiamenti climatici ai cambiamenti elettorali. Ma pure da noi non scherzano, il pollaio è fuori controllo, chi vede la fine del mondo libero, chi teme le guerre, come se fino ad oggi avesse regnato “la pace nel mondo” delle aspiranti miss, una prevede, manco a dirlo, il futuro distopico, l'altro il Panopticon, l'umanità spiata e controllata che non vedeva in tempi di pandemia. Ecco, proprio sulla pandemia, sul Covid, io fantastico: non mi illudo, perché Trump, il populista, lo showman, resta comunque legato ad una cultura o subcultura americana affarista e spettacolare, però non mi costa niente aspettarmi il minimo, affidato a “Bobby” Kennedy jr ovviamente bollato per pazzo e visionario: tagliare un po' le unghie all'industria dei vaccini, metterla fuori dall'impunità legale, far pagare quello che gli spetta e cioè l'ergastolo a quel losco figuro di Fauci, smantellare i suoi potentati politico-sanitari, demolire di riflesso la UE della Baronessa Siringa, lasciare che le notizie e le opinioni scientifiche circolino con maggiore libertà rispetto alla censura ferrea, alla repressione Biden-Harris, attrezzata, sviluppata dai padroni del vapore social, gli Zuckerberg, i Dorsey che si vantano di avere sistematicamente distorto la realtà, soffocando le fonti critiche, privilegiando la propaganda vaccinale anche la più demenziale e fanatica. Se ne vantano e meriterebbero la pena di morte, la stessa cui hanno condannato milioni e milioni non solo di americani.
Sbaglierò io, ma resto convinto che dietro l'affermazione a valanga, inaspettatamente tracimante, di Trump (che sondaggisti e sociologi avevano occultato e stravolto, esattamente come per i vaccini), al di là delle banalità che ci sentiamo ripetere da ore e ore, principalmente da chi ci spiegava che intanto Kamala aveva già vinto senza competere, ci sia il trauma autoritario, concentrazionario: ci hanno rinchiuso spiegandoci che era per difenderci, ci hanno drogato giurandoci che era per tenerci sani: e ci hanno fatto impazzire e ammalare, stiamo morendo e non guariremo mai davvero, mai del tutto, mai anzitutto nella psiche. Per cui, caro Donald, anche se sei un figlio di puttana (definizione che a lui farebbe immensamente piacere), per favore evitaci una ripetizione, risparmiaci l'incubo nel quale Harris e tutta la sua cosca di finanzieri, di industriali del farmaco, di cantanti leccaculo, di rapper poppute, divi di Hollywood cialtroni, di giornalisti ideologizzati, di deficienti a vario titolo avrebbero voluto, vorrebbero nuovamente scagliarci. La politica, la geopolitica sarà anche una faccenda complicatissima, dalle mille implicazioni e sfaccettature e conseguenze e false certezze, ma a me sembra che dietro il crollo della sinistra quasi in tutto il mondo occidentale ci sia anzitutto una banale, umanissima situazione di esasperazione Di paura. La stessa che prende a me quando incrocio dallo schermo lo sguardo gelido, implacabile di chi ha organizzato, realizzato, sancito, consacrato questo orrore, anzitutto in Italia. Non sono pochi, discendono dal sommo istituzionale come il potere verticale di Foucault, sono comunicanti come i vasi di Stevino, nessuno ha pagato né pagherà. Qualcuno mi ha mandato un video agghiacciante di un ex parlamentare PD che, con un ghigno di bava, ringhiava: “Adesso basta, non si scherza più” e spiegava che avrebbero mandato i militari a prendere la gente, l'avrebbero pestata e imprigionata, la avrebbero vaccinata a forza e senza limiti. Uno scenario argentino, guatemalteco che a rivederlo oggi sembra roba da intelligenza artificiale e invece lo abbiamo vissuto e potremmo ritrovarcelo addosso un domani neppure tanto lontano. Per questo una valanga di americani, incluse le cosiddette minoranze: neri, ispanici, nativi..., ha scaricato la Harris espressa dall'agenda dei vaccini totalitari. È stato, e nessuno me lo toglie dalla testa, un voto in un certo senso di protesta, pur tenendo conto che lo stesso Trump, all'inizio, aveva abbracciato la mistica vaccinale; il lavoro sporco, però, è tutto di matrice Democratica. Per questo chi legge il ritorno del Donald come il trionfo degli strati estremi della società americana, superricchi ladri ed egoisti in sintonia con gli straccioni luridi e repellenti, non ha capito niente. Un voto di sfiducia e insieme di fiducia, assai meno da ultras di come ce lo rivendono, casomai di cauta, disillusa speranza e anche di timido sollievo: nunc demum redit animus, forse davvero torna la libertà, forse davvero possiamo scrollarci di dosso non il trauma ma almeno il terrore del trauma risorgente. Prospettiva che sembra atterrire principalmente i virologi propagandisti e pubblicitari che temono di restare completamente privi di sovvenzioni dopo aver perso, ma questo poco gli importa, qualsiasi parvenza di dignità.
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