30 Ottobre 2024
Mattarella, presidente globale, ha nominato il virologo Bassetti commendatore della repubblica per grandi meriti che restano tutti da capire: avere cambiato idea le mille volte sul vaccino? Averlo garantito come sicuro ed efficace, salvo doversi smentire? Avere fatto finta di niente di fronte alla misteriosa ecatombe di vittime di malori improvvisi o tumori galoppanti? Sì, forse è questo, è l'ortodossia verso il programma di ridefinizione globale per brevità chiamato “agenda”. Fra i premiati dal Capo dello Stato a vario titolo, molti giovani di belle speranze ai quali chiedono: quali sono i tuoi progetti? “Migliorare l'umanità nel quadro delle istituzioni europee”. Bassetti è quello che il 10 febbraio 2021 twittava, testuale: “Se dovessi rivaccinarmi? Mi vaccinerei con il vaccino di AstraZeneca. Si tratta di un ottimo vaccino che nel nostro Paese ha avuto un trattamento mediatico e scientifico (sic) sconsiderato e masochista. La gente lo considera erroneamente un vaccino di serie B”. Suonava più come un comunicato dell'azienda che come un commento medico, ma, prendendo per buona la buona fede, resta che tre anni dopo AstraZeneca ritira l'ottimo vaccino a fronte della moria in fortissimo sospetto di correlazione e per non dovere fornire ulteriori dettagli quanto a mancata sperimentazione. Bassetti diceva anche: “Non c'è alternativa per queste persone all'obbligo vaccinale, ma all'obbligo quello serio: cioè che ti mando i carabinieri a casa a prenderti. Per rispettare il sistema sanitario ti devi vaccinare, se no tu non sei un buon cittadino”. A prescindere da tutto il resto, lo Stato democratico insignisce uno capace di simili affermazioni al limite dell'elogio antidemocratico, autoritario? Ma lo fa, il Capo dello Stato vuole dimostrare che è in sintonia, come del resto ha più volte confermato: “Non si dia spazio ai novax”, “Non si invochi la libertà di scelta per non vaccinarsi”. Conte cominciava a stringere in una morsa paranoide il Paese a suon di decreti che esondavano dalla Costituzione, e il suo garante zitto; Draghi, il successore, potenziava lo Stato concentrazionario coi greenpass, i coprifuoco, i ricatti che rovinavano chi non si vaccinava, licenziati, falliti, famiglie sul lastrico; mentiva, pure, alla grande, “Non ti vaccini, ti ammali, muori”; e il “notaio” della Costituzione impassibile coi suoi sorrisi di ghiaccio. Quando simili misure si sono dimostrate in tutto il mondo velleitarie e controproducenti, per l'economia come la società, per i giovani come gli anziani, tutto il mondo si è interrogato, ha chiesto scusa, ha promesso di andarci più cauto la prossima volta (sincero o meno che fosse, anzi sicuramente bugiardo, ma almeno metterci la faccia): in Italia nessuno ha preso atto di niente, nessuno si è sentito responsabile di niente, ai malati viene detto “hai firmato la liberatoria”, la propaganda prosegue senza soluzione di continuità (benché ignorata dalla quasi totalità dei cittadini, delusi, saturi, ammalati o piangenti lutto); l'informazione all'insegna del più mortificante servilismo insiste nella menzogna e irresponsabile menzogna.
Conferire onorificenze, nominare commendatori i virologi – già, come mai solo uno? Perché il più visibile, perché si è più volte proposto, “se la politica mi cerca io ci sono”? – ha il sapore di un premio alla spregiudicatezza se non alla irresponsabilità. Questi virologi, coi loro accenti da santoni, la loro vanità, l'ambizione di potere per niente dissimulata, hanno avuto un ruolo pesante in una gestione sanitaria disastrosa ma che oggi si vuole risolvere con una commissione dall'esito annunciato: il nulla di fatto, il “chi ha avuto ha avuto” nel segno dell'assoluzione generale, di tutti per tutti, anche perché pesantemente ostacolata fin dal principio dal Colle medesimo. Ha detto una delle più violente e fanatiche vestali dei vaccini, la Licia Ronzulli ex infermiera e poi organizzatrice di feste berlusconiane: “Forza Italia non userà questa commissione come un tribunale dell'inquisizione o come strumento di propaganda politica”. Una di quelle cui la commissione immaginifica dovrebbe chiedere conto, per le sue uscite violentissime se non deliranti. Quanto al presidente Lisei, meloniano, palesa la sua impotenza, con la giornalista Maddalena Loy ammette il timore di farsi “mettere il bavaglio come tanti in pandemia”. Che altro serve? La casistica di una strage globale che non si può altrimenti spiegare, è immane, le ammissioni in punta di scienza si sono fatte alluvionali, gigantesche le conferme ai peggiori scenari, espresse da scienziati seri, come il Nobel Luc Montagnier: “Rischiamo di avere effetti spaventosi, è assurdo immettere sul mercato prodotti non testati adeguatamente, occorre rispettare il principio di precauzione, la salute viene prima dell'economia”. Raccomandazioni quasi patetiche, da buon medico condotto, da “Libro Cuore ma i nostri commentatori, da Floris a Parenzo, si scatenavano, lo insolentivano, lo compativano e il commendator Bassetti gli dava serenamente del “vecchio rincoglionito”: il Capo dello Stato lo ha premiato come eccellenza italiana. Una iniziativa che sembra avere un sapore programmatico, come una provocazione e insieme una avvertimento: noi siamo la èlite, siamo parte di un disegno più ampio e non ha senso resistere perché vi spazzeremo via”. A questo punto, anche per un fatto di giustizia, per evitare il cafarnao, occorre premiarli tutti. Quella che si fa intervistare di continuo, sentendosi molto avvenente, e ogni volta se la prende con la cucina italiana da abolire in luogo degli alimenti sintetici “come dice la UE”. L'altro che insulta tutti e vorrebbe imporre o impedire carriere e così via, ma allora perché non anche i climatologi col farfallino o la cavigliera o i manager delle radiose gestioni industriali alla Tavares?
I meriti corrispondono alle colpe e queste all'osservanza della cosiddetta Agenda, un programma che la stessa Intelligenza Artificiale riconduce agli intendimenti del demonio. Lo Stato italiano fa la parte sua, adesso tocca al Vaticano, al papa globale fare il virologo Bassetti e i suoi colleghi commendatori dell'Ordine di San Gregorio Magno con tanto di feluca. Anche se forse gli starebbe meglio un galero cardinalizio.
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