Azione perde pezzi, via Gelmini, Carfagna e Versace, Calenda: "Ingrate, grave passare da opposizione a maggioranza a metà legislatura"

Azione perde 4 parlamentari in 48 ore a causa dell'apertura al campo largo in Liguria, Emilia-Romagna e Umbria: dopo Costa lasciano Gelmini, Carfagna e Versace, alimentando la crisi interna al partito di Calenda

Azione perde pezzi: via Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Giusy Versace, non convinte dal campo largo e che hanno seguito la strada del deputato Enrico Costa, tornato in Forza Italia. L’ufficializzazione dell’addio al leader Carlo Calenda è giunta ieri in serata, con conseguente riavvicinamento al centrodestra delle 3 ex azzurre. Un bilancio negativo per il segretario di Azione, che nel giro di 48 ore perde ben 4 parlamentari su 16: "Lasciano un partito che le ha accolte e valorizzate… riteniamo grave e incoerente passare dall’opposizione alla maggioranza a metà legislatura contravvenendo così al mandato degli elettori", ha detto il leader centrista dai suoi canali social.

Il faccia a faccia tra Calenda e Gelmini

Nel pomeriggio di ieri i primi annunci sono di Gelmini e Versace, poi in serata anche Mara Carfagna: tutte erano approdate dentro Azione dopo aver fatto parte di Forza Italia, con cui Gelmini e Carfagna erano anche state anche al governo come ministre. La ragione della rottura è legata all'alleanza con M5s e Avs per le regionali in Emilia Romagna, Liguria e Umbria, appunto il cosiddetto campo largo, l’alleanza progressista delle sinistre. La decisione era nell’aria da giorni, ma il passaggio, tra gli altri, della portavoce e della presidente di Azione al gruppo Misto scuote il partito: "Il mio percorso in Azione si conclude oggi. Ho avuto con Carlo Calenda un confronto sereno e leale e per quanto mi riguarda la stima e la gratitudine nei suoi confronti restano immutati, ma le scelte politiche del movimento a cui ho aderito con entusiasmo due anni fa vanno in una direzione che non posso condividere perché significativamente diversa da quella originaria. Il mio disagio di questi mesi è noto e la decisione di entrare nel campo largo in un’alleanza che comprende il Movimento 5 Stelle e la sinistra di Bonelli e Fratoianni nelle tre regioni che andranno al voto in autunno, mi costringe a prendere atto con rammarico che non posso rimanere", ha detto Gelmini dopo un lungo faccia a faccia con Calenda, "non provengo dalla sinistra e non intendo aderirvi adesso: ero e resto una moderata popolare e continuerò con linearità le medesime battaglie".

Le dimissioni 'anticipate' della Carfagna

Le dimissioni di Mara Carfagna, invece, sono state anticipate da una nota di Azione ieri in serata: "Apprendo da una nota di agenzia di aver lasciato Azione. È una decisione che stavo maturando ma che sentivo il dovere di rendere pubblica in modi più seri e meno estemporanei" ha dichiarato l'ex ministra del Berlusconi IV. E le ragioni dietro la scelta, sono le stesse di Gelmini: "Già nell'ultima riunione di gruppo avevo manifestato apertamente il mio dissenso per l'apertura di un dialogo 'esclusivo' con la sinistra. Ne ho parlato anche venerdì scorso con Carlo Calenda e un nuovo appuntamento era previsto per questa sera, poi da me rinviato a domani. La scelta di aderire alle candidature del campo largo in tutte e tre le Regioni dove si vota è un diritto di Carlo Calenda: ha fondato Azione, l'ha portata avanti anche con grandi sacrifici personali, ne è il leader. Ma la mia storia e le mie idee mi impediscono di seguirlo su quella strada, che come è ovvio a tutti prelude a intese più generali con la sinistra" ha dichiarato l'ex esponente forzista. Se il deputato Costa è tornato in Forza Italia, partito di cui faceva parte fino al 2013, le ex ministre e Versace si sono iscritte al gruppo Misto di Palazzo Madama, pronte però ad approdare in Noi Moderati, la formazione di centrodestra guidata da Maurizio Lupi, che fa parte della maggioranza di governo.

La reazione di Calenda

Calenda su X rilancia un post del profilo del partito: "Prendiamo atto con rammarico della decisione di Mariastella Gelmini, Giusy Versace e Mara Carfagna di lasciare un partito che le ha accolte e valorizzate in un momento particolarmente critico del loro percorso politico. Rispettiamo le scelte personali ma riteniamo grave e incoerente passare dall'opposizione alla maggioranza a metà legislatura contravvenendo così al mandato degli elettori. Una pratica che contribuisce ad allontanare i cittadini dalla politica. Azione rimarrà invece dove i cittadini l'hanno messa: al centro e all'opposizione del Governo e continuerà a lavorare per costruire un'alternativa ad un bipolarismo fallimentare", riporta la didascalia che accompagna il post.