Governo vieta manifestazioni pro Palestina il 7 Ottobre, Piantedosi: "Limitazioni a libera espressione pensiero"; gli attivisti: "Dimenticato genocidio a Gaza"
Il ministro dell'Interno da Avellino: "Per legge può essere limitata la libertà di manifestazione del pensiero, di associazione, di riunione, per tutelare l'ordine pubblico"
Sulle manifestazioni pro Palestina annunciate per il 7 ottobre, da Avellino, dove presiedeva il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, è intervenuto il titolare del dicastero degli Interni Matteo Piantedosi.
L'eccezione alla libertà di espressione
A margine del Comitato, sulla "questione manifestazioni il 7 ottobre", Piantedosi ha dichiarato: "Consentiremo ogni libera espressione, anche di critica legittima, contro qualsiasi Governo, che sia quello israeliano, palestinese o italiano" per poi proferire un "ma". L’avversativa è espressamente rivolta alle iniziative che nel primo anniversario dell’eccidio al festival musicale nei pressi del kibbutz di Re'im intendono ricordare anche "il fiume di sangue che sta scorrendo a Gaza nell’indifferenza generale, con oltre 40mila vittime innocenti tra donne e bambini senza contare le decine di migliaia di feriti e mutilati", come spiegano i promotori.
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Piantedosi ha detto secco: "non consentiremo formule di celebrazione di eccidi", in cui – appunto – nella valutazione in atto da parte del Governo italiano rientrerebbero le manifestazioni per Gaza il 7 ottobre. "Ci sono delle valutazioni che si stanno facendo in queste ore e in questi giorni e questo sarà il paradigma in base al quale saranno prese le decisioni", ha aggiunto il ministro dell'Interno.
"Da quando è insorta la crisi, ci siamo contraddistinti rispetto ad altri Paesi europei per aver consentito ogni libera manifestazione del pensiero, anche quando questo ha comportato un presidio di sicurezza importante – ha rivendicato Piantedosi - Ma dobbiamo fare eccezione quando ci sono manifestazioni che sono preavvisate, preannunciate, con un chiaro esplicito invito alla celebrazione di un eccidio".
"Per legge può essere limitata la libertà di manifestazione del pensiero"
"Poiché le uniche motivazioni con cui anche per legge può essere limitata la libertà di manifestazione del pensiero, di associazione, di riunione è quella proprio di tutelare l'ordine pubblico, credo che celebrare apertamente un eccidio, per noi è qualcosa che sollecita delle valutazioni di tutela dell'ordine pubblico. Ci sono valutazioni in corso, che saranno fatte dalle autorità centrali, ma anche dalle articolazioni territoriali", ha concluso il ministro.
Le parole di Piantedosi sono state subito fatte proprie e rilanciate dal sindacato di polizia Coisp attraverso il segretario generale Domenico Pianese, con una richiesta espressa "al Viminale di intervenire immediatamente per bloccare il corteo pro Palestina previsto per il prossimo 5 ottobre (data clamorosamente errata) in occasione dell'anniversario dell'attacco di Hamas a Israele". Per Pianese, in particolare, ''Le forze dell'ordine si troverebbero ad affrontare difficoltà enormi nella gestione di un evento di quella portata soprattutto in un momento così delicato per l'ordine pubblico, poiché il rischio di infiltrazioni di elementi violenti è altissimo".
Qualcosa di molto simile si è già visto in Inghilterra, quando il primo ministro Starmer è intervenuto con il pugno di ferro per evitare manifestazioni e in particolare le attività di protesta sui social esplose dopo l'assassinio di 3 bambine da parte di un giovane immigrato di origini ivoriane, lo scorso agosto.
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