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Fitto Commissario Europeo, ok dal Cdm, totonomi per sostituzione: da Cingolani a spacchettamento deleghe con Mantovano e Fazzolari

È ancora tutta in divenire la questione sulla sostituzione di Raffaele Fitto, a cui von der Leyen vorrebbe consegnare le deleghe del Pnrr e della Coesione

30 Agosto 2024

Ue, Raffaele Fitto nuovo Commissario Europeo per l'Italia, si stringe su deleghe Bilancio, Pnrr e Coesione, Cingolani in pole per sostituirlo

Raffaele Fitto, fonte: imagoeconomica

Chi prenderà il posto di Raffaele Fitto ora che è stato indicato da Meloni come prossimo Commissario Europeo? È già partito il totonomi relativo alla sostituzione del ministro per gli Affari Ue, coesione e Pnrr. Come anticipato dal Giornale d'Italia il nome di Roberto Cingolani è uno tra questi. In sostituzione dell'ad di Leonardo andrebbe a sua volta Lorenzo Mariani, attuale condirettore generale. E poi c'è un'altra ipotesi, vale a dire lo spacchettamento delle deleghe, che potrebbero restare a Palazzo Chigi e andare ai sottosegretari Mantovano e Fazzolari, due fedelissimi della premier.

Fitto Commissario Europeo, ok dal Cdm, totonomi per sostituzione

È ancora tutta in divenire la questione sulla sostituzione di Raffaele Fitto, a cui von der Leyen vorrebbe consegnare le deleghe del Pnrr e della Coesione, temi già trattati nei suoi due anni al governo con Meloni. Per Fitto si tratta di un ritorno a Bruxelles, visto che era stato europarlamentare dal 1999 al 2000, quando si candidò come governatore della Puglia.

Il nome dell'ex ministro pugliese è sempre stato il preferito da parte della coalizione di governo, che quest'oggi in Cdm ha dato il via libera finale: "La nostra scelta ricade su una persona che ha una grandissima esperienza e che ha saputo governare le deleghe che gli sono state affidate con ottimi risultati. Oggi stesso comunicherò alla presidente von der Leyen il nome e chiedo a tutti di rivolgere un applauso e un grande in bocca al lupo a Raffaele, che avrà davanti un compito estremamente complesso e allo stesso entusiasmante. È una scelta dolorosa per me, credo anche per lui e per il governo, ma è una scelta necessaria", ha spiegato Meloni.

"Continuiamo a lavorare sul ruolo che chiediamo venga affidato all’Italia – nella Commissione -. E, nonostante veda molti italiani che tifano contro un ruolo adeguato alla nostra Nazione, non ho motivo di credere che quel ruolo non verrà riconosciuto. Non per simpatia o antipatia verso il nostro governo, ma più banalmente perché siamo l’Italia, Nazione fondatrice, seconda manifattura e terza economia europea, terzo Stato membro per popolazione, con primati in tantissimi campi".

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