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Salvini boccia Green Deal e Von der Leyen: "Solo auto elettriche dal 2035? Cazzata, si spende e si inquina di più"

L'intervento a margine del sopralluogo del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini per i lavori di riqualificazione e ammodernamento dell'autodromo Monza

06 Agosto 2024

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Il Ministro dei trasporti Matteo Salvini parla alla stampa a margine del suo sopralluogo di ieri per i lavori di riqualificazione e ammodernamento dell'autodromo Monza

Il Ministro dei trasporti italiano, Matteo Salvini, in un’intervista rilasciata ieri in mattinata alla stampa dopo il sopralluogo tecnico effettuato al cantiere dei lavori di ammodernamento e riqualificazione dell’Autodromo Nazionale di Monza, ha bocciato il divieto di acquisto e vendita di veicoli a motore endotermico contenuto nel regolamento dell’Unione Europe (Ue) sugli standard di emissione CO2 per auto e furgoni nuovi, approvato dal Consiglio Ue il 28 marzo dell’anno scorso e che entrerà in vigore nel 2035. "Noi cercheremo di limitare i danni, perché dire che dal 1 gennaio 2035 si vendono e si comprano solo auto elettriche, in gran parte made in China, è una cazzata dal punto di vista ambientale, sociale, economico, commerciale, industriale, senza senso". "Quindi – ha concluso il Ministro sul tema - l'elettrico dovrà essere una parte del tutto, ma obbligare tutti andare in giro con l'elettrico significa inquinare di più e spendere di più".

La bocciatura arriva alla chiusura dei lavori per l’autodromo di Monza

Il commento con bocciatura arriva a circa 3 settimane di distanza dalla rielezione di Ursula Von der Leyen per il suo secondo mandato alla guida della Commissione Europea (l’organo con il potere di iniziativa legislativa all’interno della struttura di governance sovranazionale dell’Ue): un evento che garantisce continuità normativa al Green Deal e più in generale ai piani dell’Unione in materia di decarbonizzazione, sviluppo sostenibile e economia circolare. Questo piano europeo per la transizione ecologica, è un pacchetto di iniziative strategiche che mira ad avviare l'Unione verso la neutralità climatica, con obiettivo finale il raggiungimento della stessa entro il 2050. Del resto, la Presidente aveva già nominato il piano tra i punti considerati prioritari ed elencati nel suo intervento a Strasburgo per ottenere dalla plenaria il voto di riconferma: "Un’Europa più forte che attua quanto concordato in modo equo. E che che si attenga agli obiettivi del Green Deal europeo", aveva detto la Von der Leyen davanti al Parlamento, il 18 luglio scorso. "I giovani non ci perdoneranno l'inazione sul clima. La nostra Europa mantiene la rotta sul Green deal con pragmatismo, neutralità tecnologia e innovazione", aveva poi concluso la Presidente recentemente rieletta, non prima di promettere un nuovo piano industriale green per industrie competitive e posti di lavoro di qualità nei primi 100 giorni dall’inizio del nuovo mandato.

Il calo della domanda di auto elettriche

Le dichiarazioni di Salvini si inseriscono in un contesto nel quale la domanda di auto con motore esclusivamente elettrico è in flessione in tutta Europa, con ritmi di crescita irregolare che rendono difficile il raggiungimento degli obiettivi imposti dalla regolamentazione dell’Unione: già a marzo 2024 in Germania si confermava un pesante calo di vendite delle auto elettriche, con i costruttori impegnati a rivedere i loro piani di produzione per gli anni a venire. Osservando i dati del mercato tedesco, il più importante d’Europa, emerge come a marzo di quest’anno siano state immatricolate 31.383 vetture a batteria, in flessione di circa il 29% rispetto all’anno precedente e con una quota di mercato che non supera il 12%. Un tonfo ancor più fragoroso di quello di febbraio, quando erano state registrate 27.479 vetture a batteria, in calo del 15,4% sul febbraio 2023. Un trend prevalentemente legato alla decisione del governo federale tedesco di interrompere gli incentivi all’acquisto di veicoli a basse emissioni: una decisione che dimostra come attualmente il mercato dell’automobile a batteria sia strettamente legato al sostegno pubblico tramite incentivi.

La Germania teme per oltre 8 milioni di veicoli a motore endotermico

Anche il politico tedesco, il liberale Volker Wissing, si era scagliato contro la decisione dell’Europa facente parte del piano di transizione green, chiedendo a a Bruxelles "la fine della politica anti-auto". Il parlamentare tedesco aveva inoltre riferito di essere "molto preoccupato" per via di un’interpretazione restrittiva delle norme antinquinamento sui diesel, contenute sempre nel Green Deal e che potrebbe costringere al blocco almeno 8 milioni di veicoli diesel in Germania. Il nocciolo della questione risiede nel calcolo dei valori limite per gli agenti inquinanti emessi da tali veicoli, soprattutto sul fatto che essi debbano essere calcolati in "condizioni operative normali", come previsto dalle precedenti norme, oppure se "in diverse situazioni di guida": in pendenza o a pieno carico, ad esempio. In quest’ultima casistica, secondo Wissing sarebbero a rischio 4,3 milioni di diesel Euoro 5 e 3,9 milioni di Euro 6 nella sola Germania.

Non solo l’eurozona: la flessione è globale

Tuttavia, il rallentamento della domanda per le auto elettriche non ha interessato solo l’eurozona. Ecco perché molti costruttori stanno rivedendo le loro strategie di produzione: gli ultimi che si sono uniti al gruppo sono i coreani della Kia, che ritengono che la domanda di mercato per le automobili a batteria sia destinata a crescere fino al 2030, ma a un ritmo irregolare (soprattutto a breve termine), viziata dall’indebolimento dell’economia globale, dal taglio degli incentivi e dal lento sviluppo delle infrastrutture di ricarica. Sicché per "rispondere agilmente ai cambiamenti del contesto di mercato", Kia rafforzerà la sua offerta di veicoli ibridi con opzioni di ibridizzazione "sulla maggior parte dei principali prodotti”. Oltreoceano, invece, è Ford a rivedere i suoi piani di elettrificazione: in California un team di tecnici è al lavoro su una nuova piattaforma "più piccola, a basso costo, redditizia e flessibile in grado di supportare veicoli elettrici da alti volumi di vendita". Tuttavia, come Kia, Ford è intenzionata ad ampliare la sua offerta di veicoli ibridi. Così anche Stellantis, Toyota, Mercedes e Jaguar.

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