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Michele Patano, chi è il consigliere comunale di Taranto accusato di aver fatto sesso durante una riunione da remoto

"Non è la prima volta che fa sesso durante le riunioni", l'accusa per il 71enne è piuttosto imbarazzate

09 Maggio 2024

Il consigliere comunale di Taranto, Michele Patano, è al centro dell'attenzione per un fatto piuttosto piccante raccontato dai suoi colleghi, ma che lui nega. Il 71enne è accusato di aver fatto sesso durante una riunione comunale da remoto, durante la quale si sarebbe dimenticato il microfono acceso e i colleghi avrebbero sentito dei gemiti e dei suoni chiaramente riconducibili ad un rapporto sessuale con una donna.

Michele Patano, chi è il consigliere comunale di Taranto

Michele Patano è un consigliere comunale di Taranto in quota Italia Viva. Nella copertina del suo profilo social si legge: "Ho un’età compresa tra l’incoscienza giovanile e la demenza senile". Il consigliere ha compiuto 71 anni il 4 gennaio scorso.

Il suo nome ha iniziato a fare il giro del web nel mese di maggio del 2024, perché i suoi colleghi lo hanno accusato di aver fatto sesso durante una riunione comunale da remoto e di aver dimenticato il microfono acceso. Il fatto sarebbe avvenuto mentre era in corso una discussione sui progetti legati al porto tarantino. Tuttavia il dibattito sarebbe stato interrotto a causa di alcuni gemiti e sospiri, inequivocabilmente riconducibili a un’attività sessuale, provenienti dal microfono del consigliere che sarebbe stato lasciato aperto.

"Siccome purtroppo c’è una situazione politica per cui ogni vicenda è oggetto di mistificazione, presumo che anche questa rientra in questa categoria", ha spiegato Patano a Repubblica. "Ho 71 anni, due cose in una non le posso fare. Fosse così come dicono loro – afferma poi ridendo - sarei anche pieno di gioia, pensando che posso fare ancora due cose nello stesso momento".

Michele Patano, i colleghi: "Non è la prima volta"

Nei corridoi del comune di Taranto la voce non sarebbe emersa solo oggi. Si tratterebbe anzi di un "vizietto". Secondo alcuni colleghi di Patano, infatti, sarebbe capitato in altre occasioni di sentire gemiti provenienti dal microfono del consigliere e alcune volte sarebbe partito anche il video.

"Ero a casa, e mentre ero in commissione passò mia moglie dietro la videocamera mentre si stava vestendo, ma non è che stava in déshabillé", afferma Patano con riferimento alle dichiarazioni dei colleghi.

"È impossibile - ha spiegato il consigliere - perché quando facciamo le commissioni non c’è nessun tecnico e comunque il presidente non comanda l’apertura dei microfoni perché ci sono tutti i microfoni aperti e quindi non si capisce come mai è ricaduto su di me il problema. Poi si parla di gemiti, ma poteva essere una televisione aperta, poteva essere qualsiasi cosa. Anche oggi stavo cercando di registrare in commissione dei rumori che sono indecifrabili. Ma capisce bene che poi chi vuole fare di queste cose un’arma politica le usa come vuole. Tra l’altro non so se ero io: è vero che anch’io avevo la televisione accesa, ma in quel frangente io discutevo con il presidente della commissione parlando di un’organizzazione che stiamo facendo, e alle 11.36 ho fatto uno screen e l’ho inviato al presidente: insomma ero attivo in commissione. Ma c’è una situazione politica per cui anche il gossip va bene. Cioè non si può in commissione, è una cosa fuori dal mondo. Non si può su una cosa imprecisata montare il caso, chi lo dice che era quello che loro pensano? Ci sono dei lavori qui, mi dirà che il martello pneumatico ha certo un altro rumore, ma poi si mescola insieme ad altri rumori e quando arriva all’orecchio arriva anche in maniera distorta. Non ci sono registrazioni né niente: è solo la convinzione – chiude - di chi ha portato alla ribalta questo caso, una mente malata che ha pensato che fossero di altra natura".

Alcuni dei colleghi di Patano chiedono le dimissioni del consigliere, ma lui nega categoricamente ciò di cui viene accusato.

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