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25 aprile, Meloni: "La fine del fascismo pose le basi per la democrazia", ma sul web si scatena l'odio: "Fasci appesi"

Nel giorno della Liberazione la premier ricorda i valori fondanti che hanno permesso all'Italia di uscire dal fascismo, ma la rete "democratica" si scatena tempestando di insulti e minacce un post del suo profilo Instagram, preso di mira anche Lollobrigida

25 Aprile 2024

Giorgia Meloni ha ricordato i valori della democrazia in occasione del 25 aprile

fonte: Imagoeconomica.it

Da un lato ricordano, riempiono social e manifesti con slogan che inneggiano alla libertà, alla democrazia ed ovviamente all'immancabile antifascismo, diventato più una moda che una credenza. Ma basta girare l'angolo che gli stessi si "trasformano" nelle figure che un attimo prima hanno detto di detestare: violenti (in larga parte verbalmente), indisponenti, minacciosi, offensivi, insomma, molto poco democratici e abbastanza "fascisti". In più dispensano tesserini di credibilità senza che nessuno glielo abbia chiesto. L'apoteosi di questi atti ha nella festa del 25 aprile il suo culmine. Da sempre ricorrenza altamente divisiva, non passa mai in archivio senza che vi siano rimostranze da stadio. 

Giorgia Meloni: "La fine del fascismo pose le basi per la democrazia", ma sul web si scatena l'odio: "Fasci appesi"

Come spesso è accaduto in passato a finire nel mirino dei palatini della libertà sono esponenti del centrodestra, da sempre visti come i nipotini del "Duce" e dunque proseliti del ventennio. In questo tritacarne non poteva non finire la premier, nonostante un post che non lascia spazio a dubbi o cattivi pensieri. "Nel giorno in cui l'Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari". E, quindi: "Continueremo a lavorare per difendere la democrazia e per un'Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà". Parole che, evidentemente, ai dittatori del pensiero unico non sono piaciute e non sono state ritenute sufficienti. 

Una netta presa di posizione che rimarca l'ennesima linea di confine del suo governo con il passato. Mette un muro alle accusa d fascismo che periodicamente (per non dire quotidianamente) piovono sulla testa dei "Fratelli d'Italia" da avversari politici e da chi li vota. Con una differenza: l'alveo politico lo fa in maniera ossessiva ma diplomatica, gli altri scatenando e riversando tutto il livore e l'odio che li contraddistingue. Messaggi in cui si inneggia a Piazzale Loreto, o "all'appendere" il premier Meloni. Altri ancora come "Viva la Liberazione dai fascisti. Meloni appesa, Anni di piombo ai suoi colleghi", tutti messaggi apparsi nei commenti del post sul profilo Instagram. 

Da "fasci appesi" a "Raga ma perché ha postato la foto a testa in giù?", tutti gli insulti alla premier

"Fasci appesi", è il pensiero più ricorrente ma forse tra i meno "cattivi", infatti sul tema si trovano parecchie varianti. Come ad esempio: "Le merde fasciste stanno bene solo quando sono appese al contrario". C'è chi si crede un lord inglese in quanto a senso dell'humor e ironia: "Raga ma perché ha postato la foto capovolta?". Poi ancora: "Crepa", "Culona", "A testa in giù". La Meloni non è la sola presa di mira, anche il cognato e ministro Francesco Lollobrigida, è stato fatto oggetto di improperi vari. "Spero tu possa diventare concime al più presto possibile, così da essere veramente di aiuto all'agricoltura", si legge nel solito messaggio anonimo. E poi: "A piazzale Loreto per te c'è sempre posto, fascista schifoso balleremo sulla tua lapide".

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