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"Premierato forte" anti ribaltone, primo sì in Senato a elezione diretta del primo ministro, sarà popolo a sceglierlo, max 2 mandati

Si tratta della modifica all'articolo 92 che inserisce in Costituzione il principio dell'elezione diretta fissando anche il limite dei due mandati

03 Aprile 2024

L'aula del Senato, 2021

L'aula del Senato, 2021 (fonte foto: lapresse.it)

Approvato il "premierato forte" anti ribaltone. In Senato è arrivato il primo sì all'elezione diretta del premier. Nella commissione Affari costituzionali è stato dato il via libera al cuore della riforma sul premierato, con il voto dell'emendamento del governo all'articolo 3 del disegno di legge. Si tratta della modifica all'articolo 92 che inserisce in Costituzione il principio dell'elezione diretta fissando anche il limite dei due mandati.

"Premierato forte" anti ribaltone, primo sì in Senato a elezione diretta del primo ministro,

La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato l'emendamento del governo che modifica l'articolo 92 della Costituzione e introduce l'elezione diretta del presidente del Consiglio dei ministri. "Il Governo è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. Il Presidente del Consiglio è eletto a suffragio universale e diretto per cinque anni, per non più di due legislature consecutive, elevate a tre qualora nelle precedenti abbia ricoperto l'incarico per un periodo inferiore a sette anni e sei mesi. Le elezioni delle Camere e del Presidente del Consiglio hanno luogo contestualmente. La legge disciplina il sistema per l'elezione delle Camere e del Presidente del Consiglio, assegnando un premio su base nazionale che garantisca una maggioranza dei seggi in ciascuna delle Camere alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio, nel rispetto del principio di rappresentatività", si legge nel testo. La norma prevede poi che "il Presidente del Consiglio è eletto nella Camera nella quale ha presentato la candidatura" e che "il Presidente della Repubblica conferisce al Presidente del Consiglio eletto l'incarico di formare il Governo; nomina e revoca, su proposta di questo, i ministri".

Premio di maggioranza al 40%

Il testo riformulato dal governo prevede "un premio su base nazionale che garantisca una maggioranza dei seggi in ciascuna delle Camere alle liste e ai candidati collegati al presidente del Consiglio" (non più  quindi con la soglia fissata al 55%). La soglia necessaria a far scattare il premio, l’eventuale ballottaggio se nessuno raggiunge la soglia, come conteggiare il voto dei 5 milioni di italiani all’estero, verrà annunciata con la futura legge elettorale.

Scioglimento delle Camere in caso di sfiducia al premier

Come detto, al momento il testo prevede due casistiche: in caso di revoca della fiducia al premier eletto mediante mozione motivata il presidente della Repubblica scioglie le Camere. Mentre in caso di dimissioni volontarie il premier può chiedere e ottenere lo scioglimento delle Camere oppure passare la mano ad un altro parlamentare della maggioranza sul modello inglese. Non è stato normato il caso di dimissioni non volontarie ma obbligate in seguito alla mancata fiducia su un provvedimento. 

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