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Il terremoto su Decaro è un caso politico, ma ora i big del PD lo vogliono al posto di Elly Schlein - ESCLUSIVA

I big del Pd, da Franceschini a Letta guardano con favore al sindaco anti-criminalità. È già partita la fronda che vuole sostituire l’attuale segretaria

26 Marzo 2024

Il terremoto su Decaro è un caso politico, ma ora i big del PD lo vogliono al posto di Elly Schlein

Antonio Decaro, fonte: imagoeconomica

Il terremoto che ha scosso Bari e il sindaco Antonio Decaro è sotto gli occhi di tutti. Il primo cittadino che giudica un “atto di guerra” l’avvio della Commissione del Viminale che dovrà valutare se ci sono le condizioni per lo scioglimento del Comune, per i sospetti sugli intrecci mafia e politica denunciati dal centrodestra. Le distanze prese dalla famosa foto con la sorella del boss a Bari Vecchia raccontata dal governatore Emiliano, gli applausi dei cittadini pugliesi che lo sostengono in questo no alla criminalità.

C’è un retroscena che emerge: Decaro che difende la sua condotta e l’amministrazione barese, e che combatte strenuamente potrebbe essere il futuro segretario dem se Elly Schlein dovesse andare sotto la soglia del 20% dei consensi alle elezioni europee. Il fatto che sia finito sotto attacco dalla destra, che ha denunciato per prima quegli intrecci tra mafia e politica sotto la lente della Commissione inviata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, non fa altro che rafforzare la posizione del sindaco di Bari sempre più gradito ai big del Pd.

Dall’ex ministro Dario Franceschini all’ex premier Enrico Letta fino all’ex governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Tutti si stanno unendo nella difesa di Decaro (sentito telefonicamente più e più volte) pronti a sostenerlo nel caso in cui la Schlein dovesse fare un flop alle prossime elezioni europee. Il suo ruolo di sindaco ma soprattutto la sua carica da presidente dell’Anci, associazione dei Comuni italiani, danno al primo cittadino barese molti consensi in ogni area dem.

Decaro non è esattamente un passante, è un esponente importante del Partito democratico e della sinistra in Puglia, regione che il Pd e i suoi alleati esibiscono come uno dei loro fiori all'occhiello. Lui piace per aver voluto squarciare il velo delle ipocrisie del politichese, niente meno che in una festa dell'Unità, a Taranto. “Se gli elettori ci hanno lasciato - aveva scandito - non è che sono particolarmente innamorati di noi. Se ci hanno lasciato, è perché ci detestano”.

Parole che hanno lasciato il segno nei big del Pd. Non è la prima volta che qualcuno arriva a constatare “l'antipatia” della sinistra italiana. Ma è forse la prima volta che questa tesi viene sposata così, pubblicamente, da un esponente di primissimo piano della sinistra stessa. E ancora, nel caso Bari, ha mostrato tutta la sua voglia di non essere assoggettato alle logiche del Pd, proprio per essere l’anti-Schlein. 

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