19 Gennaio 2024
Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, si è schierato contro il Comune di Bologna e la decisione di diventare una "Città 30”, ovvero la prima grande città in Italia in cui da martedì 16 gennaio è entrato in vigore il limite di velocità a trenta chilometri orari nella maggior parte delle strade.
L'iniziativa, nei piani del sindaco Lepore (Pd), rappresenterebbe una mossa per promuovere la mobilità sostenibile, migliorare la sicurezza stradale, ridurre l'inquinamento e il rumore, nonché rendere il traffico più fluido. Il piano è entrato nella fase operativa lo scorso luglio e ha comportato un investimento di circa 24 milioni di euro per installare nuovi cartelli, segnaletica orizzontale, sistemi di rilevamento, piazze pedonali e piste ciclabili.
Il Ministero dei Trasporti, però, ha espresso preoccupazioni sulla decisione, affermando che il limite di 30 km/h a Bologna "non appare una scelta ragionevole perché i problemi per i cittadini (in particolare per i lavoratori) rischiano di essere superiori ai benefici per la sicurezza stradale che resta comunque una delle priorità assolute per il ministro Matteo Salvini”, scrive infatti in una nota il Mit.
Ministero che allo stesso tempo si dice "pronto ad avviare un confronto immediato con l’amministrazione bolognese per verificare soluzioni alternative e prevenire forzature e fughe in avanti che poi rischiano di essere smentite anche dai giudici, come già successo a Milano a proposito dell’obbligo per i mezzi pesanti dei dispositivi per l’angolo cieco”.
Il progetto "Città 30" è stato accolto con proteste già al suo primo giorno, soprattutto da parte dell'opposizione comunale, quindi Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, che hanno indetto una petizione che, se giungerà al risultato di 9000 firme in 3 mesi, porterà a un referendum cittadino abrogativo riguardo all'iniziativa. In più, negli scorsi giorni è stato organizzato anche un corteo simbolico a 30 chilometri orari dalle auto noleggio con conducente (NCC) come segno di dissenso.
Intanto, però, il progetto va avanti e i controlli della polizia locale, dotati di telelaser, saranno intensificati nelle 250 strade considerate più pericolose. Le sanzioni previste per chi supera il limite di velocità includono multe fino a 845 euro e la sospensione della patente da uno a dodici mesi, a seconda della gravità dell'infrazione.
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