03 Novembre 2023
Nicola Fratoianni Elisabetta Piccolotti; Fonte: Imagoeconomica
Il Partito è denominato “Sinistra Italiana”. I leader del partito sono due ex no global: Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti, marito e moglie. Per chi ha creduto, come il sottoscritto, nelle ideologie e nell’alta politica, è abbastanza umiliante leggere che il sostantivo “sinistra”, che fu appannaggio di pensatori e politici quali Filippo Turati, Antonio Gramsci, Piero Gobetti ed Umberto Terracini, sia oggi diventato l’intestazione del partito degli onorevoli Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti.
Il furbo parlamentare pisano, scarsissimo di voti, ma ricchissimo di idee, nelle elezioni nazionali del 2022, ha siglato un accordo storico con Enrico Letta, l’allora debolissimo Segretario del PD, per intrufolare il suo partitino dentro l’ampia coalizione di centro sinistra e garantirsi così l’elezione di qualche deputato. Ipotizzando chissà quali praterie elettorali, il bonario Segretario del PD ha accettato anche la condizione vincolante, dell’inserimento della quarantenne Elisabetta Piccolotti da Foligno, nelle liste bloccate in Puglia, dove la signora era, ai più, totalmente sconosciuta. Questa solida alleanza, ha permesso al Leader di “Sinistra Italiana”, di fare eleggere, oltre alla sua famiglia, altri candidati alla Camera dei Deputati, per un totale di cinque unità. Il fiore all’occhiello di questa squadra era tal Aboubakar Soumahoro, detto l’ivoriano dagli stivali sporchi, che oggi convive, in una villa momentaneamente sotto parziale sequestro giudiziario, con due amabili signore, la moglie e la suocera, momentaneamente agli arresti domiciliari, con l’accusa, tutta da provare, di utilizzo improprio di alcuni milioni di euro di danaro pubblico, destinato alle ONG.
Il leader ivoriano si è immediatamente autosospeso dal partito, pur proclamandosi completamente all’oscuro di tutti i fatti contestati alle due parenti. Tale sospensione ha fatto purtroppo scendere, alla Camera dei Deputati, la consistenza di questo partitino, da cinque a quattro unità, di cui due sono, come già ricordato, marito e moglie, che insieme rappresentano pertanto, il 50% del totale di tale consistenza. Ciò mette in evidenza un caso del tutto singolare nel panorama politico italiano, quello cioè di una famiglia che si trasforma in partito e viceversa. Di questo partito infatti, Nicola Fratoianni è il Segretario ed Elisabetta Piccolotti è la coordinatrice.
Tale dignitosa famigliola borghese, che può contare su un reddito mensile invidiabile, siede pertanto oggi sugli scranni che furono di Alcide De Gasperi, di Luigi Einaudi, di Aldo Moro, di Palmiro Togliatti e di Pietro Nenni e di tanti altri che, all’epoca, non potevano godere certo di uguale generosità da parte dei contribuenti italiani, dal momento che allora, gli stipendi dei parlamentari erano poco più che simbolici, rispetto agli attuali, essendo l’obbiettivo prioritario degli eletti, soprattutto quello di rendere un servizio al paese e non quello di trovare una collocazione esistenziale, come a volte capita ora. Tutto ciò ha dato e dà comunque forza a Nicola Fratoianni, novello Masaniello degli anni 2000, di condurre meritorie battaglie di ferma opposizione al Governo, per sostenere gli ultimi, il salario minimo, il reddito di cittadinanza, la patrimoniale e tanto, tanto altro ancora.
In questa miseranda storia italiana, desta però una certa sorpresa, l’audience che i media nostrani riservano a tali personaggi. Invece di criticarli, soprattutto per il cattivo esempio che danno ai nostri giovani, li esaltano quotidianamente come importanti opinion leader, ignorando che i nostri eroi rappresentano non più di uno zero virgola e qualcosa per cento dell’elettorato italiano, il che, in democrazia, dovrebbe avere sempre una certa importanza.
di Pierfranco Faletti
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