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Meloni-Marina Berlusconi, è resa dei conti dopo le tasse sulle banche e sulla concorrenza Rai - Mediaset. Tajani fa da paciere

La primogenita del Cav non ha digerito la tassa sugli extraporfitit delle banche che ha danneggiato Mediolanum e non risponde più alla premier. Il neo segretario di FI prova a mettere la pace ma la faida non terminerà con un lieto fine

27 Agosto 2023

Meloni-Marina Berlusconi, è resa dei conti dopo le tasse sulle banche. Tajani fa da paciere ma solo uno sopravviverà - ESCLUSIVA

Comunque vada la partita degli extraprofitti la resa dei conti tra le due primedonne è soltanto rinviata: se Forza Italia non viene ascoltata e non conta niente nel governo a che serve restare in maggioranza?

Sarà possibile ricomporre i rapporti tra Marina Berlusconi e Giorgia Meloni? I soliti bene informati stavolta giurano di no. La diatriba su Mediolanum è andata troppo oltre e se Antonio Tajani per un fatto di quieto vivere ci ha messo una pietra sopra (al fatto di essere stato trattato come un ectoplasma su banche ed extratasse) Marina Berlusconi che non è una che dimentica facilmente e che l'ha presa come un fatto personale (Giorgia Meloni sapeva benissimo che così facendo andava a colpire Mediolanum, una delle cassaforti più importanti della famiglia Berlusconi) se l'è legata al dito. Da quel giorno, Marina e Giorgia non si sono più sentite, nemmeno telefonicamente (o per interposta persona). Black out totale. Chi rischia di finire schiacciato dalla querelle è Antonio Tajani che infatti si sta già prodigando in un opera di mediazione tra le due. Ma c'è un solo modo per stemperare sul serio il grande freddo tra Giorgia e Marina: rimettere il provvedimento nel cassetto. Cosa che, ovviamente, la premier non farà mai. Pena, perdere la faccia di fronte agli italiani. Comunque vada la partita degli extraprofitti la resa dei conti tra le due primedonne è soltanto rinviata: se Forza Italia non viene ascoltata e non conta niente nel governo a che serve restare in maggioranza? Sarà Giorgia Meloni approfittando della debolezza di Tajani a mangiarsi Forza Italia (alle europee) o sarà Forza Italia a sbarazzarsi del governo per poter sopravvivere? Il problema non è il se ma quando.

Nel frattempo, la Rai sta riflettendo sull'ipotesi di alzare il tetto pubblicitario: attualmente fissato al 6%, il gruppo guidato da Roberto Sergio vorrebbe riportare il tetto al livello dello scorso anno, ovvero il 7%, senza escludere però l'ipotesi che possa arrivare fino all'8-9%.
L'obiettivo della Rai è molto chiaro: contrastare il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi che nell'anno appena concluso ha raggiunto risultati record. 
Per quanto riguarda la pubblicità, la raccolta di ottobre di Mediaset si è chiusa con una crescita dell'8,3% e quella di novembre con una crescita del 9% su base annua, che dovrebbe quindi portare a una crescita della raccolta in crescita tendenziale fino al 2% sui 12 mesi. 
Anche sul fronte degli ascolti, la battaglia si è conclusa con la vittoria di Mediaset, che sulle 24 ore ha registrato nel target 15-64 anni un ascolto medio del 40,7% contro il 31,2% della Rai.
Per la prima volta ha anche superato il gruppo guidato da Roberto Sergio sul pubblico totale nelle 24 ore con uno share del 37,7% contro il 37% delle tv di Stato. 

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