15 Luglio 2023
"Carissimi grazie per l'appoggio e per la vicinanza che avete dato sempre al nostro papa'. Grazie per tutto cio' che farete per far continuare a vivere gli ideali di liberta', progresso e democrazia che hanno sempre contraddistinto il suo pensiero e le sue azioni. Un abbraccio grande a tutti, con i migliori auguri di buon lavoro". Con questa lettera, letta in apertura del consiglio nazionale i figli di Silvio Berlusconi, in particolare Marina e Piersilvio, hanno voluto mettere una pietra sopra la loro possibile discesa in campo e stoppare ogni speculazione in merito. I ragionamenti che si fanno ad Arcore non vedono di buon occhio la possibilità perché sarebbe un rischio per le aziende. Il rischio è quello di ritornare a ricevere attacchi come quelli ricevuti dal padre negli ultimi 30 anni. Mediaset sta vivendo una profonda fase di transizione e di rinnovamento e deve riflettere bene sui prossimi passaggi che per scelta di Arcore dovranno essere sempre più slegati da logiche politiche.
Oltretutto il partito non è più quello di una volta, un partito in grado di dettare l'agenda alla politica italiana. Insomma, non ne vale più la pena. Altra cosa, continuano i ragionamenti fatti ad Arcore da Pier Silvio, sarebbe stato avere a che fare con un partito del 20 o del 30 %. Ma con un partito che si barcamena intorno ad una soglia di sopravvivenza del 5% sarebbe del tutto inutile scendere in campo: ci sarebbe solamente da perdere. In sovrappiù , il paragone con i fasti del padre sarebbe impietoso e non lascerebbe scampo ai figli. Meglio dunque lasciar ai politici di professione (leggasi Tajani) e tenersi ben al riparo dietro le quinte. Così con la missiva letta oggi in apertura del consiglio nazionale si è voluto rendere chiaro, urbi et orbi, qual è l'orientamento ufficiale della famiglia di Arcore.
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