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Elly Schlein, la fissazione per la patrimoniale sulla casa per forgiare il nuovo soggetto errante e senza fissa dimora

Curiosamente la sinistra non propone mai una tassazione pesante per le multinazionali, per i padroni della finanza e per i capitalisti no Border, quelli per inciso che con la patrimoniale sulla casa non verrebbero nemmeno minimamente toccati, dato che sono maestri della delocalizzazione e dell'aggirare il fisco mediante i ben noti i paradisi fiscali

04 Luglio 2023

Elly Schlein e quella fissazione per la patrimoniale sulla casa

Elly Schlein, fonte: imagoeconomica

L'immarcescibile Elly Schlein torna giocare la carta della patrimoniale sulla casa. Si tratta di un chiodo fisso delle sinistre fucsia neoliberali, anche in questo prone ai desiderata della global class turbocapitalistica. Non è un mistero che quest'ultima abbia già da tempo preso di mira la casa dei cittadini, con l'obiettivo di forgiare il nuovo soggetto errante e senza fissa dimora, privato di tutto e sempre condannato all'erranza. Su questo punto, l'agenda 2030 è chiarissima: non avrai più niente e sarai felice, il trionfo dell'ebete euforia dell'homo resiliens, lieto di portare addosso le catene e anzi disposto a battersi in loro difesa. Questa difesa oltranza delle ragioni del padronato cosmopolitico rivela una volta di più come la sinistra dimentica di Marx e Gramsci, sia ormai semplicemente la guardia fucsia del capitale. E infatti curiosamente la sinistra non propone mai una tassazione pesante per le multinazionali, per i padroni della finanza e per i capitalisti no Border, quelli per inciso che con la patrimoniale sulla casa non verrebbero nemmeno minimamente toccati, dato che sono maestri della delocalizzazione e dell'aggirare il fisco mediante i ben noti i paradisi fiscali. Oscenamente complici con l'aggressione di classe dell'Alto contro il basso, le sinistre fucsia neoliberali colpiscono sempre e solo i lavoratori e i ceti medi, attuando in piena regola il programma fondamentale del blocco oligarchico neoliberale. Anche in ciò emerge limpidamente il profilo demofobico della sinistra arcobaleno, il suo palese divorzio dal popolo e dalle sue ragioni. Per la new left glamour il popolo non è più il soggetto da emancipare, come era ai tempi di Gramsci, ma è una fastidiosa massa di rozzi complottisti e populisti che devono essere messi nelle condizioni di non nuocere alla tabella di marcia dei gruppi dominanti, dei global leaders della mondializzazione capitalistica. Per questo, una volta di più, la sinistra oggi non è la soluzione, mai parte integrante del problema almeno quanto la destra, con la quale fa sistema e compone l'aquila neoliberale a doppia apertura alare.

Di Diego Fusaro.

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