18 Aprile 2023
Pubblicato un articolo del Washington Post in cui si elogiano i primi mesi del governo Meloni: "Ha sfidato i profeti di sventura". Apprezzata oltre manica la capacità di mettere da parte i toni più radicali degli anni dell'opposizione per presentarsi come esponente di spicco dell'area conservatrice europea.
Il Washington Post ha pubblicato un articolo di elogio sul lavoro fin qui svolto da Giorgia Meloni, sottolineando come molti dei timori che hanno accompagnato la sua ascesa non si siano, per ora, materializzati. L’editoriale, scritto da Lee Hockstader, una delle firme storiche del quotidiano statunitense, ha ripercorso i primi mesi del Governo Meloni, che, secondo l’opinionista, “ha sfidato i profeti di sventura, soprattutto quelli al di là dei confini italiani”.
Hockstader ha più volte paragonato la figura di Meloni e delle sue politiche a soggetti della scena di Washington. “Chi si aspettava una versione italiana della deputata Marjorie Taylor Greene – una delle più radicali esponenti della corrente trumpista in seno al partito repubblicano - si è trovato davanti una persona più allineata ai conservatori tradizionali come l'ex governatrice del South carolina Nikki Haley”. Anche l’azione di Meloni nel campo forse più delicato per l’attuale esecutivo, quello dell’immigrazione, riceve l’endorsement del commentatore statunitense di noto spirito liberal: “Addirittura per quanto riguarda l’immigrazione, che un tempo Meloni definiva “minaccia di sostituzione etnica”, in questi mesi è difficile distinguere le sue politiche da quelle del Presidente Biden”.
L’editoriale sottolinea come il governo Meloni, uno dei più a destra nella storia italiana, ed europea, dal dopoguerra ad oggi, potrebbe essere il modello per lo sviluppo di realtà simili anche in altre cancellerie del continente. Hockstader, tuttavia, mette in guardia, metaforicamente, il Premier su quelle che potrebbero essere le principali minacce alla durata dell’esecutivo. La principale delle quali, come da tradizione, è l’esecutivo stesso. “La vita media dei governi italiani dal dopo guerra ad oggi – si legge nell’articolo – è stata di 14 mesi. Gli alleati di Governo di Meloni sono alleati di convenienza che potrebbero voltarle le spalle se ve ne fosse la convenienza”. Il commento si conclude quindi con uno sguardo alle elezioni europee del 2024: “La sola possibilità di concludere i cinque anni di legislatura, sarà un buon posizionamento di Fratelli d’Italia alle elezioni europee del 2024, di fatto un referendum di metà mandato”.
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