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Partito Democratico, le mani sul Paese nonostante tutto: dai PdR alla Rai, dalla magistratura alla cultura e l'istruzione

Viene rinfacciata ogni giorno dai democratici, alla nuova maggioranza, la mancanza di proposte e di strategie, che loro stessi non hanno prodotto per anni al Governo e non stanno producendo ora all’opposizione, nonostante possano ancora contare, su una parte importante delle leve del potere statale

14 Aprile 2023

Partito Democratico, le mani sul Paese nonostante tutto: dai PdR alla Rai, dalla magistratura alla cultura e l'istruzione

Partito Democratico, fonte: imagoeconomica

In Italia, il Partito Democratico è nato dall’aggregazione fra il Partito Comunista e la Sinistra della Democrazia Cristiana, risparmiati entrambi, scientemente, dal ciclone di Mani Pulite. Questo spiega, in buona parte, la continuità di questo partito nella gestione del potere, esercitata all’interno od al di fuori del Governo ed indipendentemente dalla sua rappresentanza parlamentare.

Burocrazie ministeriali, ambasciate, vertici delle aziende di Stato, commissari e funzionari europei, organi di controllo ed altro ancora, sono stati infatti prevalentemente espressione, negli scorsi decenni, di militanti e/o simpatizzanti del PD. Perfino gli ultimi due Presidenti della Repubblica, sono stati, prima della loro elezione, massimi dirigenti rispettivamente del Partito Comunista e della sinistra DC.

La RAI poi, è sempre stata considerata, dai cosiddetti progressisti, un feudo inespugnabile ed inespugnato. Due Ministeri infine sono stati per anni appannaggio della sinistra: Cultura ed Istruzione, centri fondamentali, per cercare di indirizzare gli orientamenti del pensiero, soprattutto dei giovani.

A questo punto vanno aggiunti i cosiddetti appoggi esterni, legittimi e liberi, nel settore dei media, a partire dai principali quotidiani e di alcune TV private. A concludere, la Magistratura che, fin dalle origini, ha professato la sua contiguità alla sinistra. Il clamoroso caso Berlusconi, ne è stato l’esempio più eclatante.

Se è inusuale che un solo partito, con il 20%/25% dei consensi elettorali, abbia avuto un peso prevalente, per tanti anni, nel governo del paese, è paradossale che un minuscolo partito, quello dei verdi, con il 2% dei consensi, abbia dettato strategie e politiche nazionali e locali.

Ciò però ha altre motivazioni, che passano attraverso gli enormi interessi di potentati economici multinazionali, che hanno individuato nell’economia green, nuove prospettive di affari e di sviluppo.

Uno dei casi più eclatanti è certamente quello delle automotive elettriche, dove una tecnologia banale, quella di un motore alimentato da una batteria, supportata da una campagna mediatica senza precedenti, ha sostituito cento anni di faticose conquiste ed esperienze, acquisite dai motori termici tradizionali.

Era l’unico modo, per cercare di bypassare gli imbattibili motori Ferrari, Porche o BMV, tutti made in Europe. Non a caso la Tesla è nata negli USA, con il pieno supporto del Governo americano.

In questo vasto e complesso scenario, è abbastanza triste assistere oggi in Italia, alla vantata opposizione frontale proclamata dal PD, al Governo Meloni.

Governo che si è trovato improvvisamente all’apice di una piramide, costruita pietra su pietra, per dare gloria al Faraone e non certo a Mosè.

Viene rinfacciata ogni giorno dai democratici, alla nuova maggioranza, la mancanza di proposte e di strategie, che loro stessi non hanno prodotto per anni al Governo e non stanno producendo ora all’opposizione, nonostante possano ancora contare, su una parte importante delle leve del potere statale.

Immigrazione, energia, debito pubblico, sicurezza, giustizia, salari, tasse, scuola, infatti, se sono certamente temi su cui la nuova maggioranza non si è ancora espressa, come probabilmente avrebbe già dovuto, non sono altresì problemi, per i quali i “progressisti” abbiano fatto ben comprendere, che cosa intendessero e che cosa intenderebbero fare, per risolverli.

Sono tutti argomenti, di cui l’Italia è orfana di soluzioni radicali da troppo tempo ed è abbastanza paradossale, che a tali soluzioni radicali, siano oggi chiamati dei “conservatori”.

È comunque interesse comune, che tale orfanezza trovi presto dei genitori, qualsiasi sia il sesso a cui essi appartengano.

di Pierfranco Faletti

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